L’escalation della guerra sul territorio israelo-palestinese, oltre a provocare un senso di smarrimento, non smette di interrogarci e non spegne il desiderio di continuare a costruire attivamente la pace.
Di questa speranza concreta continua a nutrirsi l’iniziativa Libri ponti di pace, nata nel 2011 dalla collaborazione tra la Custodia francescana di Terra Santa - che dal 1342 svolge in Medio Oriente la sua missione evangelizzatrice -, il Centro di ricerca Europeo Libro Editoria e Biblioteca (CRELEB) dell’Università Cattolica e dalla ONG Pro Terra Sancta (PTS). Nei 13 anni di vita del progetto decine di studenti ed esperti hanno lavorato congiuntamente, in loco e dall’Italia, all’indagine e alla valorizzazione del patrimonio librario antico della Biblioteca Generale della Custodia (BGTS) a Gerusalemme.
I gravi ostacoli rappresentati dall’emergenza Covid-19 e, più di recente, dallo scoppio delle ostilità tra Israele e Palestina hanno costretto a rinviare i viaggi di studio previsti e a ripensare almeno temporaneamente le modalità di lavoro. Il progetto “Libri ponti di pace” non ha però cessato di esistere: proprio quando il dialogo sembra impossibile il suo scopo diviene anzi ancor più rilevante. Si è scelto dunque di dedicare gli sforzi all’implementazione delle risorse digitali a libero accesso sul sito della BGTS.
È ora online il catalogo della mostra virtuale Francescani e pellegrini in Terra Santa tra Otto e Novecento: una storia “tipografica”, curato dagli studenti e le studentesse che si sarebbero dovuti recare in visita presso la Biblioteca della Custodia. Prendendo le mosse dagli studi di Arianna Leonetti sulla casa editrice e tipografia francescana fondata nel 1847 presso il Convento di San Salvatore a Gerusalemme, la mostra esplora le diverse declinazioni del pellegrinaggio ai luoghi santi attraverso un’analisi dei prodotti tipografici ad uso dei pellegrini.
La momentanea sospensione delle campagne di catalogazione in loco ha inoltre costituito l’occasione per tornare a riflettere sui dati raccolti in precedenza, con particolare attenzione ai volumi più antichi e preziosi della Biblioteca Custodiale: gli oltre 500 manoscritti dei fondi Etiopico, Arabo, Armeno, Copto, Corali, Greco, Ebraico, Miniati, Manoscritti in caratteri latini, Siriaco e gli incunaboli. I manoscritti erano stati inventariati nel 2013-2014 da Marcello Mozzato e in parte catalogati nel 2016 da Sissi Mattiazzo; tra il 2020 e il 2022 l’intera collezione era stata digitalizzata nell’ambito dell’Endangered Archives Programme grazie al patrocinio della British Library - ben 106.018 immagini liberamente consultabili. Quanto agli incunaboli, dal 2014 il sito della Biblioteca ospita 98 schede descrittive a cura del prof. Luca Rivali ed è in preparazione il catalogo completo. Strumenti utilissimi, la cui struttura complessa rischia però di scoraggiare la fruizione da parte di un pubblico non specialista.
A questa esigenza di maggiore accessibilità intendono rispondere le due “Chiavi” appena pubblicate sul sito della BGTS: Manuscript Access Key e Incunabula Access Key. Le Chiavi sintetizzano rispettivamente i dati noti relativi a 681 manoscritti - segnatura corrente, segnature precedenti, link all’inventario Mozzato, identificativo del catalogo Manus Online, link alla digitalizzazione della British Library e riferimenti bibliografici ulteriori - e 119 incunaboli - segnatura corrente, segnature precedenti, link al catalogo Rivali, link alla digitalizzazione della British Library e riferimenti bibliografici.
Attraverso l’impegno costante per la vita della Biblioteca Custodiale il CRELEB e i suoi collaboratori intendono esprimere la propria solidarietà alle comunità locali, unendosi all’auspicio del Santo Padre, del Patriarca Latino di Gerusalemme e del Custode che la Terra Santa possa conoscere al più presto un futuro di riconciliazione e di pace.