Il mondo e i suoi temi cruciali, visti dagli ultimi. È questo che ha caratterizzato The Last 20, l’iniziativa che vuole rappresentare i venti paesi più “impoveriti” del nostro pianeta. Nazioni che sono state scelte in base alle statistiche internazionali tratte dai principali indicatori socio-economici e ambientali. Sono Afghanistan, Burkina Faso, Burundi, Repubblica Centrafricana, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Eritrea, Etiopia, Gambia, Guinea Equatoriale, Guinea Bissau, Haiti, Libano, Liberia, Malawi, Mali, Mozambico, Niger, Sierra Leone, Somalia, Sud Sudan e Yemen.
Il progetto, promosso da Fondazione Terre des Hommes Italia, Fondazione Casa della Carità, Associazione Laudato si’ e Associazione East River, è nato, con la costituzione di un comitato, nel febbraio di quest’anno con l’idea di creare uno spazio in cui i partecipanti degli ultimi 20 possano discutere questioni importanti. Appena è stato possibile questo è stato fatto attraverso diverse tappe, tra cui Reggio Calabria, Roma, Abruzzo-Molise e, dal 24 al 27 settembre, Milano. Tanti gli argomenti toccati: l’insicurezza alimentare, la povertà, la fame, la condizione femminile, la salute globale, le conseguenze del cambiamento climatico, il coinvolgimento e la partecipazione dei giovani in temi così importanti.
"Contrastate il climate change, adesso". Il position paper di 'Last 20'
Nella tappa di Milano, grazie al Centro per la Solidarietà Internazionale (CESI) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, noi studenti abbiamo avuto la possibilità di partecipare in prima persona e lavorare direttamente con alcuni rappresentanti dei 20 paesi protagonisti con l’obiettivo ultimo di redigere un documento da presentare alla PreCop 26. Questo evento ha creato una piattaforma capace di dare voce, cambiare la narrazione, combattere l'ingiustizia e agire insieme, o meglio, cooperare per obiettivi comuni e condivisi. In particolare, l'obiettivo primario consiste nel contrastare la mancanza di rappresentanza dei Paesi più vulnerabili e maggiormente colpiti dalle conseguenze della crisi climatica all’interno della comunità internazionale.