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Cop26, dalla Laudato si’ l’invito alla conversione ecologica

08 novembre 2021

Cop26, dalla Laudato si’ l’invito alla conversione ecologica

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A Glasgow, mentre i grandi del mondo discutono delle misure da prendere per contrastare il cambiamento climatico, entrano in scena anche i capitali privati. I super ricchi della Terra, come Jeff Bezos o Bill Gates, annunciano grandi donazioni per arginare la catastrofe climatica. Un fiume di denaro che andrà ad aggiungersi alle risorse pubbliche da reperire per finanziare la transizione ecologica. Basterà una montagna di dollari a salvare il pianeta?

«Le decisioni dei “grandi” sono fondamentali, così come le risorse da investire. Ma, come sostiene anche il quarto obiettivo di Cop26, senza un coinvolgimento di tutti non si realizzerà una vera e propria conversione ecologica» spiega Giampaolo Sabino (nella foto in alto con il Papa), al terzo anno del dottorato in Scienze della persona e della formazione (indirizzo Education) dell’Università Cattolica, che il 25 settembre scorso ha partecipato a un’udienza in forma privata con Papa Francesco, insieme ad altri 49 giovani provenienti da tutta Italia. Un’iniziativa promossa da Earth Day Italia prima della CopGiovani e della PreCop, momenti preparatori alla Cop26 di Glasgow.  

«Tutti i documenti elaborati dalla IPCC dicono che c’è poco tempo per cambiare rotta ma che è ancora possibile» afferma Giampaolo. «I modelli proposti chiedono decisioni rapide e di grande impatto, che non possono essere prese che dall’alto, dai politici ma anche dalla grande finanza, se decide davvero di non puntare più sulle fonti fossili. Ma c’è bisogno, nel piccolo, anche delle nostre scelte di consumo e di stili di vita diversi: possiamo scegliere una banca o un’altra, una rete di energia o un’altra, un capo di abbigliamento o un altro, un cibo rispetto a un altro».

Non è un caso che la crescente consapevolezza degli ultimi anni sul futuro del pianeta si è generata «anche grazie a un crescente movimento dal basso, come quello innestato dai Fridays for future, per fare un esempio. Senza questo impegno da parte del mondo giovanile e delle piazze queste tematiche non avrebbero avuto la stessa risonanza». Un ruolo fondamentale nel richiamare l’intera umanità a riconciliarsi con la natura e il creato è quello giocato da Papa Francesco. «Una voce autorevole e ascoltata, una guida morale soprattutto in merito al cambiamento culturale da operare: l’enciclica Laudato si’ è citata in tantissimi report di ricerca e molte agenzie internazionali fanno riferimento alla sua analisi».

Il progetto di dottorato di Giampaolo Sabino, dal titolo “Riflessione pedagogica e Laudato si’. Giovani e formazione per l’ecologia integrale, tra cambiamenti climatici e conversione ecologica in azione”, si inserisce all’interno del Laudato sì project dell’Alta Scuola per l’Ambiente e il progetto, cofinanziato dall’Istituto di antropologia per la cultura della famiglia e della persona, si sviluppa in dialogo con il Dicastero per il servizio allo sviluppo umano integrale, area ecologia e creato. 

Il suo obiettivo è di partire proprio da un approfondimento scientifico e culturale della Laudato si’ per realizzare una riflessione pedagogica sul testo dell’Enciclica e per esplorare i valori delle culture giovanili in merito ai cambiamenti climatici. Un approccio dal basso, per favorire quel cambiamento culturale che non può che passare dall’educazione. «L’intento è di giungere all’ideazione di soft solutions e di progettare, realizzare e valutare un modello formativo nel segno dell’ecologia integrale per promuovere un’autentica conversione ecologica e sviluppare competenze ecologiche solidali e universali e soft skills». Il futuro del pianeta dipende dalle scelte dei “grandi” ma la conversione ecologica è anche nelle nostre mani.

Un articolo di

Paolo Ferrari

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