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Un Cammino di fede e di scoperta

14 agosto 2024

Un Cammino di fede e di scoperta

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Il turista viaggia verso una meta, il viaggiatore si pone domande, il pellegrino si dà un senso e si introduce nel Mistero: con questo spirito un gruppo di studenti, docenti, personale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore e del Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” ha intrapreso il Cammino portoghese di Santiago dal 27 luglio al 5 agosto 2024. Guidati dall’Assistente ecclesiastico generale dell’Ateneo S.E. Mons. Claudio Giuliodori e dagli assistenti pastorali don Daniel Balditarra, don Lorenzo Mancini e don Enzo Viscardi, i partecipanti hanno percorso le storiche vie attraversate dai pellegrini nel corso dei secoli da Oia fino a Santiago de Compostela, luogo di sepoltura dell’apostolo Giacomo il Maggiore: un viaggio ricco di significato spirituale e di riflessione personale ed umana.

Il pellegrinaggio ha attraversato le suggestive località di Oia, Baiona, Vigo, Redondela, Pontevedra, Caldas de Reis e Padrón, fino a raggiungere Santiago di Compostela per un totale di 150 km percorsi a piedi e per poi proseguire infine verso Finis Terrae, il punto estremo occidentale dell'antico mondo conosciuto. In un susseguirsi di panorami mozzafiato tra l’oceano Atlantico e le coste frastagliate, i boschi, i paesaggi verdi incontaminati, i villaggi e i borghi medievali, ogni tappa non è stata soltanto un passo verso la meta finale, ma ha costituito un momento di riflessione interiore, scandito da meditazioni quotidiane sulla scorta della "Christus Vivit", l’esortazione apostolica di Papa Francesco ai giovani e a tutto il popolo di Dio.

Gli assistenti pastorali hanno guidato le riflessioni quotidiane, seguite da tempi di silenzio vissuti in preghiera e meditazione personale lungo il cammino, integrando suggestioni spirituali, teologiche, poetiche e musicali inerenti il Cammino stesso e più in generale il senso stesso della vita cristiana. Questi momenti di meditazione sono stati arricchiti da letture e discussioni che hanno stimolato i pellegrini a guardare oltre la superficie delle cose, a scoprire il Mistero nascosto dietro ogni incontro, ogni paesaggio, ogni passo, ogni persona, ogni sorriso, ogni fatica. Ogni giornata si è conclusa con la condivisione delle esperienze e delle emozioni vissute lungo il percorso in un continuo interscambio di sguardi, parole, riflessioni e soprattutto di silenzi; momenti in cui il gruppo si è riunito intorno a un cerchio per raccontare e ascoltare, per dare voce ai propri pensieri e ricevere contenuti preziosi e ispirazione dai propri compagni di viaggio.

Un articolo di

Salvatore Raia

Scuola di specializzazione in Endocrinologia - Università Cattolica, Pol. “Gemelli”

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Questi momenti di comunità hanno contribuito a rafforzare i legami passati e quelli nuovi formatisi e hanno creato un senso di appartenenza, di empatia e di mutuo sostegno che hanno contraddistinto fortemente tutto il cammino. Al centro della giornata, la celebrazione della Santa Messa quotidiana alla fine di ogni tappa ha rappresentato il cuore spirituale del nostro pellegrinaggio. Un momento di autentico ringraziamento, di rinnovamento della fede e di incontro con Cristo. Le liturgie, celebrate nei luoghi più disparati e suggestivi lungo le meravigliose chiese incontrate nel percorso da quelle romaniche più semplici e austere a quelle più sontuose e barocche, hanno ricordato ai pellegrini la presenza costante di Dio nel loro cammino, ognuno con la propria storia e la propria vicenda personale spirituale ed umana.

L'arrivo a Santiago di Compostela non ha segnato la fine del viaggio, ma un nuovo inizio per ciascuno di noi. La celebrazione presso la maestosa cattedrale di Santiago presieduta dal nostro Vescovo Claudio Giuliodori e coronata dalla celebre cerimonia del Bota Fumeiro ha sancito quindi il compimento di un percorso interiore di trasformazione e di crescita personale e comunitaria. Proseguire fino a Finis Terrae è stato poi un ulteriore simbolo del desiderio di spingersi oltre, verso l'infinito, verso il Mistero di Dio, arrivando fino ai confini della Terra e assaporando insieme fraternamente un tramonto che resterà per sempre scolpito nei nostri cuori e noi nostri ricordi.

Il Cammino portoghese di Santiago ha offerto a ciascun partecipante un'occasione unica per riflettere sulla propria vita, sulla propria fede e sul senso profondo del pellegrinaggio. Non solo un viaggio fisico, ma un viaggio dell'anima, un percorso di scoperta e di introduzione nel Mistero di Dio e della Creazione.

Il turista viaggia verso una meta, il viaggiatore si pone domande, il pellegrino si dà un senso e si introduce nel Mistero: questa frase racchiude davvero l'essenza del pellegrinaggio: un cammino che va oltre l'apparenza, che scava nelle profondità dell'essere e apre le porte a una comprensione più profonda della vita e della fede in Dio.

Buon Cammino a tutti coloro che cercano non solo una meta, ma un senso profondo e duraturo degli eventi…

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