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Una nuova Scuola di Specializzazione per la Medicina di comunità

02 ottobre 2023

Una nuova Scuola di Specializzazione per la Medicina di comunità

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Formare medici specialisti del territorio, dediti alle esigenze sociali e comunitarie emergenti, in uno scenario come quello attuale in cui il crescente numero delle vittime della povertà, dei “senza fissa dimora”, dei migranti e conseguentemente delle patologie dell’abuso di sostanze psicotrope (in particolare alcol) e della cronicità richiedono risposte organizzate e integrate a livello di comunità e di territorio.

È questo l’obiettivo della nuova Scuola di Specializzazione in Medicina di comunità e delle cure primarie della Facoltà di Medicina e chirurgia, attiva nel campus di Roma dell’Università Cattolica dal prossimo mese di novembre e diretta dal professor Giovanni Addolorato (foto a destra), Associato di Medicina interna e direttore dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Interna 2 della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS.

Le attività del corso di specializzazione si delineano su un percorso formativo ben strutturato e articolato in reti integrate tra università, ospedale e territorio, con specifica attenzione nei confronti della medicina sociale di comunità, in collaborazione con l’Elemosineria Apostolica della Santa Sede, la ASL Roma 1, l’ospedale Fatebenefratelli Gemelli Isola Tiberina e la Comunità di S. Egidio.

Grazie al nuovo programma saranno formati medici specialisti nel settore professionale dell’assistenza sanitaria primaria che avranno acquisito specifiche competenze negli interventi di promozione della salute e prevenzione, nella gestione di malattie acute e croniche e nella presa in carico globale del paziente in tutte le fasi della malattia, con particolare attenzione verso le classi sociali più deboli e fragili. Gli specializzandi iscritti alla Scuola acquisiranno tali competenze mediante la frequenza di numerose sedi di lavoro: dagli ambulatori territoriali dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta agli ospedali e gli ambulatori ospedalieri, fino alle comunità di volontariato e assistenza e i luoghi di accoglienza delle persone “senza fissa dimora” e dei migranti.

In un periodo dedicato, negli ultimi mesi del corso di formazione, sarà inoltre possibile vivere un’esperienza formativa all’estero, negli Stati del mondo più bisognosi, in collaborazione con le associazioni umanitarie italiane che offrono sul territorio cure mediche gratuite alle vittime della povertà, promuovendo attivamente i valori di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani.

Per approfondimenti e ulteriori informazioni si può consultare la pagina dedicata nel sito Internet dell’Ateneo.

Un articolo di

Federica Mancinelli

Federica Mancinelli

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