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Università Cattolica: crocevia di competenze, esperienze e scoperte

17 marzo 2022

Università Cattolica: crocevia di competenze, esperienze e scoperte

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Il denominatore comune dei laureati di casa Rossignoli è l’aver vissuto l’università non solo come una sede di studio, ma come un luogo accogliente, uno spazio di espressione in cui sviluppare la propria persona. E al tempo stesso come un luogo che ha rappresentato un punto di partenza per svolgere interessanti esperienze di studio e lavoro, in Italia e all’estero, e un vero e proprio trampolino da cui spiccare il volo verso il proprio futuro, professionale e non solo. Francesco, Maria, Anna e Andrea – alumni delle Facoltà di Lettere e filosofia, Scienze linguistiche ed Economia – hanno trovato in Cattolica ottimi docenti, belle amicizie e soprattutto i percorsi di studio che rispondevano in pieno ai loro interessi. E per tutto questo sono orgogliosi di sentirsi parte della grande Community Alumni dell’Ateneo.


«Per me parlare di Università Cattolica è parlare di casa. Gli anni di studio in largo Gemelli non solo mi hanno permesso di approfondire, in modo rigoroso e appassionante, le materie che più amo - italiano e latino -, ma mi hanno fatto crescere umanamente più di quanto potessi aspettarmi, e sono stati decisivi per il mio futuro: oggi lavoro infatti all’Ufficio Eventi dell’Ateneo. Di fatto, dal settembre del 2009 non ho più abbandonato i chiostri!». A dirlo è Maria, alumna della Facoltà di Lettere e primogenita della famiglia Rossignoli, che vanta ben quattro laureati Unicatt: oltre a lei, anche suo padre Francesco e la sorella Anna e il fratello Andrea hanno studiato nell’Ateneo del Sacro Cuore.

Il fil rouge che lega i laureati di casa Rossignoli è l’aver vissuto l’università non solo come una sede di studio, ma come un luogo accogliente, dove ognuno può trovarsi e ritrovarsi, avendo uno spazio di espressione in cui sviluppare la propria persona. E al tempo stesso come un luogo che ha rappresentato un punto di partenza, un trampolino da cui spiccare il volo verso il proprio futuro, professionale e non.

Maria infatti - che si è laureata nel 2015 in Filologia moderna, discutendo una tesi dal titolo Gli studi sulla prosa barocca di Ezio Raimondi con la professoressa Roberta Ferro come relatrice - racconta come in Cattolica abbia trovato «maestri che mi hanno trasmesso la loro passione e devozione per le discipline da loro insegnate, ma anche compagni di studio che sono diventanti amici di una vita e, dulcis in fundo, il mio attuale marito». Questa esperienza positiva e totalizzante non sarebbe però stata possibile «senza l’aiuto e il sostegno che l’Ateneo, tramite tutti i servizi di supporto al Diritto allo Studio, mette a disposizione dei suoi studenti, una cura e un’attenzione alla persona che rivelano l’anima più profonda e caratterizzante dell’Università Cattolica. Nel mio caso l’aver svolto una serie di brevi collaborazioni lavorative presso gli uffici dell’Ateneo (nell’ambito dell’iniziativa di lavoro a tempo parziale degli studenti) mi ha permesso di scoprire e comprendere chiaramente che cosa desiderassi fare “da grande”». È quindi alla luce di tutto questo che per Maria «la Cattolica è ancora oggi casa e custode dei miei affetti, della mia vita professionale e delle mie passioni».

Sulla scia dei giudizi positivi della sorella, e dei suggerimenti di papà Francesco - che nel 1987 si è laureato in Filosofia con il professor Michele Lenoci, e ha da sempre consigliato ai suoi figli di immatricolarsi in Cattolica dove era garantita «una prestigiosa tradizione di studi, una preparazione completa in un contesto vivace e stimolante» – anche Anna, terzogenita della famiglia Rossignoli, sceglie di studiare in largo Gemelli. La decisione è dovuta soprattutto all’indirizzo di studio in Scienze linguistiche per le relazioni internazionali della Facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere che scopre e trova solo in Cattolica: «Cercavo un corso di laurea che coniugasse la mia passione per le lingue straniere con l'interesse per il mondo della storia e della geopolitica, fornendomi uno sguardo di ampie vedute insieme agli strumenti per capire più a fondo le dinamiche mondiali, e tutto questo ho potuto studiarlo, approfondirlo e acquisirlo grazie a ogni singola lezione seguita ed esame sostenuto».

Un articolo di

Graziana Gabbianelli

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Dopo la laurea triennale Anna ha confermato la sua scelta per la Cattolica iscrivendosi al corso di laurea magistrale in Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale e ha concluso il suo percorso accademico nel febbraio 2020, discutendo una tesi sul tema Il concetto di democrazia emerso durante le proteste di piazza Tian’an men 1989 redatta sotto la guida della professoressa Elisa Maria Giunipero, docente di Lingua e cultura cinese.

Se si volta indietro - oggi che si occupa di formazione manageriale presso un’altra realtà universitaria milanese - Anna ripensa al suo tempo in Cattolica come ad anni molto intensi e ricchi di esperienze formative: «Il grande punto di forza e valore aggiunto nella mia carriera accademica è stato l'aver studiato un anno a Pechino e cinque mesi a Taipei, grazie alle opportunità datemi dall'Istituto Confucio prima e dal bando Overseas dopo. Queste esperienze hanno sicuramente dato un'accelerata all'apprendimento della lingua cinese e mi hanno permesso di aprire gli occhi su mondi di cui allora conoscevo molto poco». In particolare, l’alumna Anna sottolinea come lo studio in Cattolica l’abbia spinta «a non possedere solo una conoscenza tecnica della lingua cinese, ma ad approfondire anche aspetti culturali e storici della Cina, infatti, ciò che mi è stato insegnato è di non fermarsi, e limitarsi, a una conoscenza strumentale perché è fondamentale avere uno sguardo a 360° sulla propria materia di studio».

Come per sua sorella Maria, anche per Anna quindi l’Università Cattolica è stata un ambiente dove si sono acquisite nozioni e competenze e, al tempo stesso, ha rappresentato un luogo di domande e stimoli a sviluppare un pensiero critico e approfondire i propri interessi. È stata una “casa” da cui Anna è partita per vivere importanti esperienze all’estero, e a cui è tornata sicuramente più arricchita nella sua formazione culturale e personale.

Anche per il neodottore Andrea - quartogenito della famiglia Rossignoli, laureatosi lo scorso 17 febbraio in Mercati e strategie d’impresa, Facoltà di Economia – la Cattolica è stata una casa, una solida base da cui partire per «un bellissimo viaggio che si è articolato in sfide, fatiche e molto impegno e che si è arricchito, di anno in anno, di tante soddisfazioni e belle amicizie». Anche Andrea, come già era successo a sua sorella Anna, sceglie di studiare nell’Ateneo di largo Gemelli perché soltanto in Cattolica riesce a trovare il percorso di studio che risponde in pieno ai suoi interessi: «Il corso di laurea in Economia e gestione dei beni culturali ha coniugato perfettamente la mia passione per la storia e l’arte con l’interesse per l’economia». Fresco di laurea racconta che «proprio in questi giorni inizio a mettermi in gioco nel mondo del lavoro, deciso a raccogliere la sfida e a scoprire sul campo il valore aggiunto che il mio percorso di studi può avermi dato. Apro questo nuovo capitolo della mia vita forte di alcune importanti esperienze e opportunità che la Cattolica ha saputo offrirmi: grazie al programma di stage all’estero sono stato prima in Estonia e poi, usufruendo del programma di tesi all’estero, anche in Kenya; ho infatti discusso una tesi intitolata Creative city a Nairobi? L’imprenditorialità e la creative economy come motori di sviluppo, elaborata con il professor Mario Molteni come relatore».

Nel valore aggiunto della sua laurea in Cattolica Andrea fa inoltre rientrare l’importanza di aver avuto «docenti preparati, bravi e appassionati» così come «tutti i servizi che l’Ateneo mette a disposizione degli studenti e tutte le persone che lavorano negli uffici dell’Università». Tutto ciò ha contribuito a rendere unica la sua esperienza di studio, tanto che Andrea non ha dubbi nell’affermare che «quanto vissuto in Cattolica modellerà di sicuro anche la mia futura carriera professionale».

Esattamente come è successo a papà Francesco, che aveva scelto di studiare alla Facoltà di Lettere e filosofia «per la tradizione di studi filosofici che l’Ateneo ha sviluppato fin dalla sua fondazione e per un piano di studi più completo - rispetto a quello proposto al tempo da altre università - e molto rigoroso», che gli ha fatto acquisire un altrettanto rigoroso metodo che dallo studio ha poi sempre declinato in ogni ambito della sua vita lavorativa e personale.

Dalle parole degli alumni Francesco, Maria, Anna e Andrea emerge chiaramente la consapevolezza di aver potuto studiare in una università che permette di approfondire i propri interessi, inseguire le proprie passioni, garantendo sempre una preparazione altamente qualificata. Tutto questo in un ambiente in cui ogni studente si sente accolto e può cogliere opportunità di grande valore formativo e arricchimento spirituale.

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