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Università Cattolica, per le pari opportunità la sfida dell’inclusione

09 febbraio 2021

Università Cattolica, per le pari opportunità la sfida dell’inclusione

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«La presenza di circa 1.400 studenti vulnerabili ciascuno con il suo disagio, con la sua vulnerabilità fa parte della vita quotidiana di un grande Ateneo come la Cattolica che ha tra gli obiettivi anche rendere effettivi i diritti di questi disagi secondo un’attenzione che fa parte proprio delle sue origini, percependo se stesso come una comunità educante in grado di includere tutti». Aldo Carera, che da due anni ricopre la carica di presidente del Comitato per le Pari opportunità, l’organo rappresentativo di docenti, studenti e personale tecnico-amministrativo deputato a promuovere iniziative culturali con la finalità di rimuovere ostacoli e facilitare la realizzazione delle pari opportunità, motiva così la scelta di approfondire il tema dell’inclusione in università, soprattutto in questo periodo di pandemia.

Ma chi è lo studente vulnerabile? Qual è la sua qualità della vita? Le tecnologie lo aiutano? Gli atenei come stanno affrontando questa fase così complessa anche per i giovani vulnerabili? Sono gli interrogativi che guideranno il webinar “Tecnologia, didattica, inclusione. La qualità della vita degli studenti con vulnerabilità”, in programma giovedì 11 febbraio dalle ore 17 alle 18.30 sui canali social @Unicatt e primo evento dell’anno organizzato dal Comitato pari opportunità dell’Ateneo. Ne discuteranno Santo Di Nuovo, professore di Psicologia generale all’Università degli Studi di Catania, Luigi D’Alonzo, delegato del Rettore per l’integrazione degli studenti con disabilità e DSA all’Università Cattolica, e da Davide Massaro, docente di Psicologia dello Sviluppo presso la Facoltà di Scienze della Formazione.

Un articolo di

Katia Biondi

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«Il tema di questo webinar si pone in sequenza con quelli trattati nei seminari precedenti, incentrati sulle pari opportunità e sulla questione generazionale», spiega il professor Carera. «Considerati i tempi, il Comitato ha inteso mettere a tema l’impatto della costante evoluzione tecnologica sulla vita degli studenti che riscontrano maggiori difficoltà».

Un’attenzione nei confronti di studenti con vulnerabilità inscritta nel Dna dell’Ateneo. «La figura di Maria Roggero è un esempio emblematico – racconta il presidente del Comitato pari opportunità -. Lontana nipote di Armida Barelli, che l’adottò quando rimase orfana. Era, però, una ragazza fragile e fu seguita per tutta la vita dalla Barelli che si adoperò nell’accompagnarla, prima, negli studi in Cattolica, poi, nel lavoro presso la biblioteca dell’Ateneo. Quando, poi, la sua salute declinò ulteriormente Armida Barelli e l’Università s’impegnarono per offrirle maggiori tutele». Si tratta, insomma, «di un esempio concreto che esprime chiaramente la sensibilità che da sempre caratterizza l’Ateneo e ben sintetizzato nella formula utilizzata da Maria Sticco nella biografia dedicata ad Armida Barelli a proposito di Maria Roggero: “C’è una finestra della coscienza rispetto al problema delle persone disabili”».

Ad Armida, a un modello educativo sensibile all’apporto di tutte le componenti e a un certo modo di intendere la presenza delle donne nel mondo del lavoro sarà dedicata la seconda iniziativa dell’anno del Comitato. «L’obiettivo è riprendere e stabilire un collegamento tra la Barelli e la capacità dell’Ateneo, che quest’anno celebra il suo Centenario, di valorizzare nei suoi impegni formativi la componente femminile». Un modo anche per richiamare l’attenzione sulle «potenzialità ampie del Comitato» il cui valore aggiunto non è tanto e solo quello di promuovere iniziative di tipo culturale ma, in una prospettiva futura, quella di agire in tutti i campi di competenza.

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