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Università di Catania, laurea honoris causa ad Alberto Quadrio Curzio

23 settembre 2021

Università di Catania, laurea honoris causa ad Alberto Quadrio Curzio

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«Ha contribuito al sapere economico in maniera del tutto originale, non mancando mai di contemperare scienza e contesto democratico, da economista sociale ed istituzionale quale si è sempre dichiarato». Con queste motivazioni l’Università degli Studi di Catania ha conferito venerdì 17 settembre ad Alberto Quadrio Curzio la laurea magistrale honoris causa in “Economia e management del territorio e del turismo”. Ad assegnare il «doveroso riconoscimento» all’emerito di Economia Politica nella facoltà di Scienze politiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore il rettore dell’Università di Catania Francesco Priolo nel corso di una cerimonia che si è tenuta nell’aula magna “Santi Mazzarino” del Monastero dei Benedettini alla presenza di numerose autorità cittadine.

Un modo, ha detto il rettore, per «riconoscere il valore di una personalità scientifica che ha affiancato alla ricerca un’intensa e autorevole opera di divulgazione e partecipazione al dibattito culturale e politico». Tra i meriti del professor Quadrio Curzio, ha rimarcato nella laudatio il direttore del dipartimento di Economia e Impresa Roberto Cellini, c’è proprio quello di essersi occupato di «tanti temi differenti» dando «contributi, sia specifici e approfonditi su punti particolari, sia di ampio respiro interpretativo, in tanti ambiti del dibattito economico» con «la consapevolezza del fatto che gli studi, anche teorici, degli economisti, rispondono a una funzione sociale». Una conferma che nel suo pensiero «liberalismo e solidarietà rappresentano un binomio inscindibile e imprescindibile per la crescita. Senza fiducia reciproca non ci può essere mercato che funzioni. Senza istituzioni autorevoli non ci può essere crescita».

Aspetti che sono tornati nella lectio doctoralis dal titolo “L’Italia, il Mezzogiorno e l’Europa. Solidarietà, Sussidarietà, Sviluppo” pronunciata per l’occasione dal professor Quadrio Curzio. Una riflessione su come il Meridione possa essere rilanciato nell’interesse sia dell’Italia sia della Ue, considerate le sue connessioni verso il Mediterraneo e grazie al rinnovato Euro Meridionalismo di sviluppo rappresentato dal Next Generation e dai Programmi Nazionali di Ripresa e Resilienza. Ma anche un invito a superare nel decennio appena iniziato «molti dualismi», tra i quali proprio quello tra Nord e Sud. Ecco perché, ha precisato l’economista, diventa cruciale «una prospettiva italo-europea» essendo il nostro Paese «il principale destinatario delle risorse finanziarie del programma Europeo di ripresa e resilienza. Si tratta di quasi 200 miliardi tra sussidi e prestiti. Cioè il 27% del totale».

Del resto, nel Pnrr l’intervento sul Mezzogiorno «è collocato nei tre “obiettivi trasversali chiave” con altri due grandi obiettivi, cioè Giovani e Donne». Di qui le tre proposte avanzate dall’economista per il rilancio del Sud: “ridurre il divario di cittadinanza”; “aumentare la governance”; promuovere lo “sviluppo sostenibile” tramite la tecnoscienza.

«La prima proposta è qualitativa e civile», ha specificato il professor Quadrio Curzio, rivolgendosi in modo particolare alla Sicilia che, in quanto Regione a Statuto Speciale, «ha possibilità di intervento molto accentuate». Dal suo punto di vista, «senza un sistema reticolare pubblico-privato, di solidarismo liberale è molto difficile portare a successo un impegno di investimenti come quello del PNRR». Pertanto, ha suggerito, «bisogna dare spazio ad Associazioni, Fondazioni e altri soggetti meglio se connessi a omologhi soggetti del Nord e anche in Europa. Al proposito vanno citate come esempi eccellenti in questo contesto la “Svimez” e la “Fondazione per il Sud” promossa da Acri. Al fine di riconoscere a questi soggetti uno status di rilevanza civile si potrebbero creare alcune “Consulte”, poche ma qualificate che non possono certo supplire i titolari politico-istituzionali delle decisioni ma li possono orientare».

La seconda proposta è gestionale e operativa. «La vera sfida per il Sud, oltre che il corretto indirizzamento degli investimenti del Pnrr fino al 2027, sarà la capacità di programmare una politica di sviluppo». Infatti, «senza un sistema di governance strutturato, territorialmente e socio-economicamente solido, sarà ben difficile rilanciare la crescita del Mezzogiorno che secondo le stime del Ministero per il Sud dovrebbe essere del 24% in 5 anni. Quindi ben al di sopra di quella Nazionale che secondo le stesse stime dovrebbe essere del 16%. Si tratta di un processo di convergenza accelerata a mio avviso non ancora sufficiente se si punta a integrare una volta per tutte il tessuto socio-economico del Mezzogiorno con quello del Nord perché la divaricazione penalizza entrambe».

Terza e ultima proposta riguarda l’innovazione, dove premessa imprescindibile è l’«alleanza tra ricerca e industria» poiché «Università e Cnr possono essere il propulsore del decollo della Sicilia sullo sviluppo sostenibile». Tuttavia, ha aggiunto il professor Quadrio Curzio, «le risorse finanziarie di cui abbiamo parlato sono molto grandi ma se si pensa in grande sono necessarie anche con una nuova progettualità». In questo senso «è fondamentale considerare la dimensione euro-mediterranea del Mezzogiorno» territorio di importanza strategica «specie in un periodo di accresciuta dipendenza europea dall’importazione di materie prime, principalmente dall’Africa e dalla Cina». Per questo motivo, ha suggerito l’emerito, «si dovrebbe dedicare un’attenzione specifica alla dimensione marittima e dei collegamenti logistico-produttivi che trovano nel sistema portuale del Mezzogiorno una sorta di ‘porta d’ingresso’ in Europa. In particolare, il quadrilatero portuale-logistico di Napoli-Bari-Taranto-Gioia Tauro potrebbe essere potenziato in un Esagono, includendo anche i porti di Catania e Palermo. In questo modo si potrebbe insediare una rete logistica euro-mediterranea che troverebbe nella flotta mercantile italiana, una delle più grandi al mondo, un alleato insostituibile».

Il 25 ottobre al professor Quadrio Curzio sarà attribuito un altro importante riconoscimento: si tratta del Premio “Guido Dorso” – 42^ edizione. L’iniziativa – patrocinata dal Senato della Repubblica, dal Cnr e dall’Università degli studi di Napoli “Federico II” – segnala dal 1970 contestualmente giovani studiosi del  Mezzogiorno e personalità del mondo istituzionale, economico, scientifico e culturale che hanno contribuito con la loro attività a sostenere le esigenze di sviluppo e di progresso del Sud.

 

Un articolo di

Katia Biondi

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