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Viaggiatori spirituali, non solo pellegrini. Una ricerca del Certa spiega l’effetto Giubileo

30 ottobre 2025

Viaggiatori spirituali, non solo pellegrini. Una ricerca del Certa spiega l’effetto Giubileo

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C’è il mindful explorer, in cerca di esperienze autentiche, c’è il pellegrino, colui che intraprende un itinerario di devozione fatto anche di sforzo e sacrificio, l’eremita, che valorizza un viaggio più contemplativo e di meditazione, e poi l’entusiasta, che si muove in compagnia di amici attratto dall’esperienza di vivere un evento di grande portata storica. Sono i quattro modelli di viaggiatori individuati dalla ricerca quantitativa “Il turismo spirituale in occasione del Giubileo 2025”, realizzata dal Centro di ricerca sulla televisione e gli audiovisivi (CeRTA), e da Cattolicaper il Turismo, i cui esiti sono stati presentati durante l’evento “Opportunità e sfide dei grandi eventi in Italia. L’esperienza del Giubileo 2025 e le prospettive dei Giochi olimpici invernali Milano-Cortina 2026”.

L’incontro è stato organizzato da Cattolicaper il Turismo, il tavolo di ricercatori e professionisti del turismo coordinato da Massimo Scaglioni, con CeRTA e Publitalia ’80 – Mediaset Group. «Il Giubileo della Speranza è un grande evento di fede e di spiritualità, ma ha avuto anche un impatto importante sui territori e sul modo in cui è stato raccontato» ha affermato Scaglioni, direttore di CeRTA. «Questa ricerca è frutto di un percorso iniziato qualche anno fa. Nel 2021 ci siamo interrogati sul tema della ripartenza dell’industria turistica post-pandemia. Successivamente, ci siamo concentrati sulla valorizzazione di quei luoghi intermedi che venivano riscoperti. Questo ci ha portato a trattare il tema del turismo sostenibile e, infine, quello del turismo esperienziale. L’idea di fondo è che le varie forme di turismo esperienziale definiscono veri e propri itinerari che si calano sul territorio italiano, e hanno importanti punti di intersezione».

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Redazione

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L’indagine è stata condotta su panel Norstat con un campione di 1405 viaggiatori giunti a Roma durante l’Anno Santo, di cui la metà italiani e l’altra metà equamente divisa tra Francia, Germania, Regno Unito e Spagna. «Gli intervistati si riconoscono in questi quattro cluster, con percentuali tra l’82% e l’86% a seconda del cluster» racconta Anna Sfardini, responsabile delle attività di ricerca del CeRTA. «Tra loro, il 34% si riconosce nell’entusiasta, il 33% nel mindful explorer, il 18% nell’eremita e il 15% nel pellegrino. I giovani, in particolare la fascia 18-34 anni, tendono a riconoscersi nel mindful explorer. Chi ha meno di 45 anni ricorre a soluzioni molto varie, dalla casa vacanze all’hotel, dal villaggio turistico fino all’ostello e il campeggio. Mentre la fascia 45-64 predilige il B&B».

Il viaggio mediamente dura di più per i tedeschi, 10 giorni; inglesi e spagnoli dedicano invece 9 giorni. Ma sono i francesi a spendere di più: un viaggiatore su quattro spende più di 3mila euro per il proprio viaggio. Qual è il rapporto tra il racconto mediale e il viaggio spirituale? «Per gli inglesi, sono le serie TV, gli sport pubblicitari e i programmi radiofonici a dare spazio al racconto del turismo spirituale» risponde la professoressa Sfardini. «In Francia, invece, i media che più invogliano e sostengono l’idea di organizzare un viaggio in occasione del Giubileo sono YouTube e Facebook, mentre in Germania i programmi televisivi».

Le mete, in queste esperienze di viaggio, vanno ben oltre Roma. Circa nove viaggiatori internazionali su dieci venendo in Italia hanno visitato altre mete oltre Roma durante il proprio viaggio in occasione del Giubileo. Assisi, Milano, Napoli, Firenze e Venezia sono le più gettonate. Tra i luoghi della fede più visitati, oltre alla Basilica di San Pietro e alla Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, ci sono la Basilica di San Francesco ad Assisi, il Duomo di Milano e la Basilica di San Marco a Venezia.

I visitatori manifestano l’interesse per mete spirituali non ancora visitate. «Prevale la ricerca di autenticità, di meditazione e l’esperienza slow» conclude Sfardini. «Tra le mete più citate, l’Eremo di San Colombano, quello di Camaldoli, il Santuario di Oropa, il Santuario di Caravaggio, la via Francigena. E circa il 10% degli stranieri non era mai stato in Italia prima dell’Anno Santo». È “l’effetto Giubileo”. Un Giubileo reticolare, capace di estendersi ben oltre Roma. Tra il 59% e il 77% degli intervistati, a seconda del profilo di viaggiatore, vede aumentato il proprio interesse nel praticare viaggi ed esperienze di tipo spirituale in futuro.

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