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Furor et gratia, l’arte come rinascita

11 dicembre 2025

Furor et gratia, l’arte come rinascita

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Nel giardino degli dèi Ares e Tersicore si incontrano e il dio della guerra scopre nella danza della Musa un ritmo capace di sciogliere la sua furia e trasformarla in armonia. 
Questo incontro di personaggi mitologici ben rappresenta il linguaggio simbolico che viene utilizzato nella DanzaMovimentoTerapia di cui si parlerà in Università Cattolica a Milano lunedì 15 dicembre (aula NI100 in via Nirone 15 alle ore 15.30).

Il secondo appuntamento sull’incontro tra la danza e le artiterapie si colloca all’interno del percorso del Master di Artiterapie e Terapie Espressive, promosso dall’Alta scuola di Psicologia Agostino Gemelli (ASAG). L’occasione è legata alla presentazione del nuovo progetto di videodanza realizzato dal coreografo Francesco Posa, con la regia di Filippo Guerra, i cui interpreti sono l’Etoile Oriella Dorella e il ballerino del Corpo di ballo del Teatro la Scala di Milano Gioacchino Storace che parteciperanno all’evento intitolato “Furor et Gratia. Tersicore e Ares. L’arte come rinascita”.

Dall’intreccio e dal legame tra arte e mito nasce un incontro di linguaggi - danza, teatro e video - che prova a raccontare come la grazia dell’arte possa placare il furore della guerra. 
Nel linguaggio mitologico i danzatori si muovono in un passo a due, metafora dell’eterna lotta tra forza e bellezza, distruzione e creazione, appunto furor e gratia. Ares rapito dal movimento di Tersicore sprofonda nel sogno: la guerra tace, la danza lo plasma, e rinasce un dio diverso, più umano, più vero.

Questo approccio trova eco nella DanzaMovimentoTerapia che tra le varie metodologie utilizza il linguaggio simbolico del mito e degli archetipi. Quando l’unità mente-corpo è scissa, le emozioni interrotte, il dialogo interiore frantumato, quando la malattia e la rabbia prendono il sopravvento, il corpo e il movimento da un lato e il rispecchiamento tra terapeuta, paziente e gruppo dall’altro esprimono la loro funzione riparatrice. 

Dal punto di vista psicologico la figura di Tersicore invita a esplorare la comunicazione non verbale, l'espressione emotiva attraverso il gesto e l'importanza del ritmo interiore, suggerendo che la danza possa fungere da ponte tra l'inconscio e il cosciente, il corporeo e il divino. Dare forma alle emozioni e trasformare le parti disfunzionali in nuove possibilità, come nel sogno di Ares che si risveglia cambiato, l’intervento crea nuovi scenari creativi, aiutando il paziente a ricostruire un corpo integrato alla mente, in grado di operare efficacemente per un effetto positivo e riparatore. Tersicore, musa silenziosa ma onnipresente oggi ci ricorda l’importanza di rallentare, ascoltare il ritmo interno, e lasciare che il corpo parli. 

Insieme ai due ballerini all’incontro interverranno Emanuela Confalonieri, direttrice del master Artiterapie e terapie espressive e direttrice di ASAG, Mila Sanna, psicoterapeuta e coordinatrice didattica del Master, Francesca Falcone, docente di Teoria e analisi della danza, e Francesco Posa, coreografo danzamovimentoterapeuta, e modererà la pedagogista Glenda Pagnoncelli
 

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Redazione

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