Che non si possa scrivere senza prima aver imparato a leggere è la convinzione profonda anche dei promotori di questa iniziativa che negli anni ha aiutato appassionati di storie e romanzi a diventare a loro volta autori.
«Sembrerebbe un concetto elementare ma nelle ultime edizioni ci siamo accorti che non lo è poi così tanto», ha sottolineato nella presentazione Giuliana Grimaldi, giornalista ed editor.
Così quest’anno ci saranno in cattedra docenti, editor, scrittrici e scrittori (una faculty come sempre di prim’ordine nella quale compaiono lo stesso Sandro Veronesi, ma anche molti altri nomi noti del panorama letterario italiano). Attraverso lezioni frontali e laboratori, continueranno (a partire dal 28 gennaio 2026) ad essere messi a fuoco i temi narrativi, le principali tecniche di scrittura.
E – novità - proprio alla lettura sarà dedicata un’attenzione particolare (11 su 37 incontri complessivi).
«Una caratteristica specifica della nostra offerta che la differenzia da esperienze analoghe: quasi un mini corso dentro quello principale», ha sottolineato Grimaldi.
Perché, naturalmente, non è sufficiente saper leggere per diventare un lettore, cioè qualcuno in grado non solo di emozionarsi davanti ad un testo (questo succede a chiunque abbia imparato a leggere) ma di capire come e perché un testo è in grado di farlo ed un altro no.
Soprattutto, dovrebbe essere ovvio, non è sufficiente leggere ma occorre saperlo fare, se si vuole diventare uno scrittore e non limitarsi soltanto a scrivere.