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5X1000 all'Università Cattolica: persone al servizio delle persone

16 maggio 2021

5X1000 all'Università Cattolica: persone al servizio delle persone

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Donare il proprio 5X1000 all’Università Cattolica significa partecipare alla sua missione. Il nostro Ateneo è una comunità accademica che, come recita lo Statuto, “contribuisce allo sviluppo degli studi, della ricerca scientifica e alla preparazione dei giovani alla ricerca, all’insegnamento, agli uffici pubblici e privati e alle professioni libere. L’Università Cattolica adempie a tali compiti attraverso un’istruzione superiore adeguata e una educazione informata ai principi del cristianesimo”.

Grazie al sostegno di chi ha scelto di devolvere una parte del proprio IRPEF alla Cattolica, dal 2010 a oggi è stato possibile aiutare quasi duemila studenti meritevoli, supportare la ricerca e realizzare importanti progetti, in Italia e all'estero, in ambito medico-sanitario, educativo e sociale.

Un articolo di

Michele Nardi

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Uno dei progetti di ricerca più legati all’attualità sta approfondendo la risposta immunitaria cellulo-mediata nelle persone che hanno ricevuto il vaccino anti Covid-19 prodotto da Pfizer-BionTech. Lo studio è condotto dal professor Maurizio Sanguinetti, ordinario di microbiologia clinica per la facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica: attraverso l’analisi di un campione di 200 operatori sanitari vaccinati aiuterà a comprendere l’efficacia della vaccinazione garantendo indicazioni più puntuali sulla durata della protezione fornita dal vaccino.

I fondi del 5X1000 sostengono anche progetti di sviluppo come "Community Outreach". Esso si focalizza sull'ottimizzazione dello stato di salute delle donne in un contesto complesso come quello dell'Africa Subsahariana, in particolare sul contrasto a TBC, HIV e malaria in Uganda. Il team, di cui fa parte anche la docente e ricercatrice di Malattie Infettive Antonella Cingolani, supporta il personale locale del Benedict Medical Center di Kampala nell'esecuzione di analisi di laboratorio, nella gestione della comunicazione dei loro risultati, nella suddivisione in gruppi delle donne sottoposte ai test sulla base del quadro clinico e nella successiva presa in carico delle donne e la somministrazione delle terapie adeguate. Lo scopo è migliorare la prevenzione e la conoscenza tra la popolazione di queste malattie oltre che far crescere il numero di pazienti curate in modo adeguato. 

Nell’anno del suo Centenario la Cattolica ha voluto dare un sostegno concreto ai suoi studenti e alle loro famiglie, attivando grazie anche al contributo del 5X1000, il Fondo Gemelli. Un vero investimento sul futuro, che si inserisce nel solco delle 1917 borse di studio per studenti meritevoli attivate dall’anno accademico 2010/11 che ogni anno consentono ai beneficiari di far fronte concretamente a spese per abbonamenti ai mezzi pubblici, acquisto di libri o per la vita fuorisede altrimenti difficili da sostenere. Grazie a una di queste borse Giulia Mocchetti è riuscita a vivere un'esperienza di studio in Russia, a San Pietroburgo, e a dare seguito ai suoi studi nel corso di laurea in Scienze Linguistiche con indirizzo in Lingue straniere per le relazioni internazionali.

Ma il 5X1000 dà anche sostegni meno materiali ma ugualmente concreti. La storia del Servizio di Consultorio Familiare che opera da oltre 40 anni nella sede di Roma ne è la conferma. L’equipe multidisciplinare del centro diretta dalla dott.ssa Paola Cavatorta è in contatto ogni giorno con famiglie, ragazzi, adulti, genitori della comunità universitaria e della cittadinanza bisognosi di sostegno e formazione. Con il servizio dello Sportello di Ascolto, da inizio pandemia sono stati realizzati oltre 1200 colloqui da remoto utili per ridurre incertezze, solitudine e altre vulnerabilità che i disagi legati al Covid-19 hanno messo a nudo.

Dal 2010, i fondi ricevuti dalla donazione del 5X1000 hanno dato ulteriore slancio ai progetti di cooperazione a cui l’Ateneo partecipa permettendo anche la creazione di scholarship rivolte agli studenti che desiderano partecipare al programma di volontariato internazionale UCSC Charity Work Program. Uno dei progetti che la Cattolica ha cofinanziato si chiama “Sguardo oltre il carcere” e mira a migliorare le condizioni di vita dei detenuti nelle carceri del Camerun e il loro reinserimento nella società.

«Leggendo le interviste realizzate con loro abbiamo colto forse per la prima volta il loro punto di vista, spesso estremamente competente e interessante -ci ha raccontato Oana Marcu, la ricercatrice che ha partecipato alle fasi di lavoro sul campo per l’Università Cattolica -. Per me questa è la grande motivazione del mio lavoro di ricerca: riuscire a cogliere il punto di vista dei protagonisti della realtà che indaghiamo, riuscire a raccontarlo e metterlo a frutto affinché diventi un suggerimento per far funzionare meglio le cose».

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