Sono le 17.19 del 13 maggio 1981. Papa Giovanni Paolo II, in piedi sulla “papamobile” scoperta, sorride alla folla che in Piazza San Pietro sta partecipando all’Udienza.
All’improvviso due colpi di pistola, il Papa si accascia sul sedile. Il primo proiettile colpisce l’addome, il secondo la mano. Nei minuti più delicati del Pontificato che cambiò la storia del mondo, Karol Wojtyla viene trasportato al Policlinico Gemelli, cambiando anche la storia dell’ospedale dell'Università Cattolica.
Come ha ricordato il Rettore Franco Anelli nel suo intervento per i quarant'anni di questo drammatico evento, «nel nostro Policlinico, tra la gente del Gemelli, irruppe in quei giorni la storia, con la potenza di un evento in sé sconvolgente – angosciante per ogni cristiano, preoccupante per tutti i cittadini di un mondo diviso e inquieto – che tutti sentiamo di avere in prima persona vissuto, perché le immagini ci hanno portato sul luogo del dramma, con un coinvolgimento e una simultaneità senza precedenti».
Rettore: Università Cattolica e San Giovanni Paolo II, un legame particolare e profondo.
«Ma quello che è accaduto - aggiunge il Rettore - non è per la nostra Università e per il Policlinico consegnato al passato. È stato l’inizio di un particolare e profondo legame che tuttora ci unisce, attraverso un sentimento di particolare devozione a San Giovanni Paolo II. Un legame costruito su un dialogo fatto, più che di parole, di gesti che sono testimonianza: l’accettazione della sofferenza, l’offerta incondizionata di sé alla propria missione; la cura, fino alla soglia di quanto la conoscenza e la passione dell’uomo possono».
CattolicaNews ha chiesto ad alcuni testimoni diretti di quelle ore e di quei giorni di raccontare l’esperienza di quarant’anni fa, accanto a contributi di riflessione e di analisi sul Pontificato di San Giovanni Paolo II.
Il racconto di quelle ore è di Cesare Catananti, allora giovane medico di Direzione Sanitaria, poi direttore generale del Policlinico universitario fino al 2012. A cui si aggiungono le testimonianze di due giovani medici dell'epoca: Giovanni Battista Doglietto, assistente del professor Francesco Crucitti - il medico chirurgo che operò più volte il Santo Padre - poi divenuto docente di Chirurgia generale e Rocco Bellantone, attualmente preside della Facoltà di Medicina e chirurgia. La riflessione sul papato è di S.E. Mons. Claudio Giuliodori, Assistente ecclesiastico generale di Ateneo. In due podcast le analisi dei professori Riccardo Redaelli, docente di Geopolitica e Armando Fumagalli, docente di Filosofia e teoria dei linguaggi rispettivamente sul quadro internazionale degli anni '80 e sull'impatto mediatico dell'evento.