Il 5 marzo di cento anni fa nasceva a Bologna uno degli intellettuali più poliedrici della cultura italiana: Pier Paolo Pasolini. Una figura che ha attraversato quasi tutti i campi del sapere lasciando ovunque il segno: letteratura, cinema, teatro, giornalismo, pittura sono solo alcuni dei percorsi intrapresi da quello che, universalmente, è riconosciuto come uno dei pilastri del Novecento del nostro Paese.
Personaggio controverso, più volte al centro di aspre polemiche, le sue critiche alla società borghese dell'epoca, ma anche alcune posizioni critiche rispetto al Movimento del '68 di cui comunque condivideva gli elementi di rottura, lo posero più volte al centro del dibattito pubblico, che coinvolse anche la sua sfera privata. La tragica fine - un omicidio dai risvolti mai del tutto chiariti avvenuto il 2 novembre del 1975 - contribuì ulteriormente a mantenere attuale la sua produzione artistica e la sua figura personale, due chiavi di lettura impossibili da scindere.
Per questa importante ricorrenza abbiamo deciso di approfondire, con i docenti dell'Università Cattolica, alcuni aspetti di un personaggio complesso e versatile: l'uomo di lettere, il cineasta, il drammaturgo ma anche il suo percorso spirituale, estremamente complesso e profondo.