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Il patrimonio delle Società Canottieri, dove nascono le medaglie olimpiche

18 settembre 2025

Il patrimonio delle Società Canottieri, dove nascono le medaglie olimpiche

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Non c'è solo Jamie Vardy, l'ex attaccante della Nazionale inglese e del Leicester campione d’Inghilterra già ribattezzato StradiVardy nella città del violino. Perché, se è vero che la Cremo del Cav. Giovanni Arvedi sta infondendo un entusiasmo diffuso in città, se è altrettanto vero che Vanoli Basket ha stupito tutti con una sontuosa presentazione della squadra al Teatro Ponchielli, trasformando il parterre del settecentesco teatro cittadino in un campo da basket, il punto fermo dello sport a Cremona è riposto, da sempre, nelle Società Canottieri.

Quelle fucine di talento da cui sono uscite innumerevoli generazioni di campioni. Così le studentesse e gli studenti del master “Sviluppo del talento, professionalità e inclusione sociale nello sport. Interventi psicosociali” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Milano, hanno scelto Cremona per un’intera giornata di studio alla scoperta del valore autentico delle Canottieri per lo sport, la società, l’educazione e l’economia del territorio.

«È stata una giornata molto intensa, una vera e propria immersione nel mondo del canottaggio e della canoa» racconta Caterina Gozzoli, direttrice del master di secondo livello dell’Università Cattolica. «Grazie al nostro Pierluigi Torresani per averla organizzata in modo impeccabile. È emerso l’intreccio fortissimo tra la cultura locale e l’amore per il fiume Po, che è molto vivo, ma anche le fatiche del cambio generazionale e dell’introduzione di nuovi modelli di business che rendano le Canottieri, le quali sono una parte cruciale di questa città, sempre più solide».

Alla Canottieri Leonida Bissolati, gli studenti hanno approfondito gli aspetti gestionali e organizzativi della Società Bissolati, ponendo sotto la lente d’ingrandimento la Canottieri come impresa di servizi con l’aiuto del presidente Maurilio Segalini. Sono state analizzate le origini e le funzioni dell'Assocanottieri con Pierangelo Fabris, presidente dell'Assocanottieri e Valerio Demaldè, segretario della stessa associazione nata nel 2004 che rappresenta e sostiene le società sportive e ricreative nel suggestivo bacino del fiume Po.

Un articolo di

Francesco Berlucchi

Francesco Berlucchi

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Lo sport agonistico Made in Cremona è stato ben rappresentato da Elena Sali, due volte campionessa del mondo U23 nel doppio pesi leggeri, oro europeo nel 2023 e cinque volte campionessa italiana di categoria. Sali, che studia all’Università Cattolica nel percorso Dual Career, ha da poco impreziosito ulteriormente il suo palmarès con la medaglia d’oro alle Universiadi nel doppio femminile con Sara Borghi, dopo l’argento nel singolo ottenuto a Chengdu, in Cina, due anni fa. «Vincere le Universiadi è stata una grande emozione, non siamo partite velocissime, ma eravamo certe di potercela fare» racconta la classe 2002. «In Cattolica mi trovo bene, non mi regalano niente. Bisogna ottimizzare ogni minuto. Adesso il grande sogno si chiama Olimpiade».

Proprio come è abituata a fare, a proposito di spirito olimpico, Valentina Rodini, medaglia d'oro nel doppio pesi leggeri alle Olimpiadi di Tokyo 2020. «Mi sono innamorata di questo sport alla Bissolati quando avevo 9 anni» racconta Rodini agli studenti, nel suo video messaggio. «La mia, in coppia con Federica Cesarini, è stata la prima medaglia olimpica femminile nel canottaggio azzurro. Da Tokyo, il nostro canottaggio femminile è cresciuto molto. So che siete studenti, e voglio dirvi questo: non ci sono mai scuse, lo sport non è mai una scusa per dire che non avete avuto tempo di studiare. Trovatevi un professore da odiare. Gli dimostrerete che riuscirete a raggiungere gli obiettivi che loro vi porranno, perché lo sport ci insegna che, organizzandosi bene, ogni meta si può raggiungere».

Se parliamo del connubio tra le Olimpiadi e Cremona, non poteva mancare Cesare Beltrami, protagonista della canoa azzurra alle Olimpiadi di Tokyo ’64 e Città del Messico ‘68, 14 titoli italiani assoluti, responsabile tecnico del settore canoa fino alle Olimpiadi di Montreal e, per molti anni, docente all’Università Cattolica. E proprio agli studenti di oggi, quelli del master “Sviluppo del talento, professionalità e inclusione sociale nello sport. Interventi psicosociali”, Beltrami regala un appassionato racconto della storia e dei successi della canoa cremonese a livello internazionale, ma anche di come è cambiato il rapporto tra la città e il suo fiume.

Tra i tanti talenti che Beltrami ha allenato, c’è Oreste Perri, 4 volte campione olimpico, ad Atlanta ’96 e Sydney 2000, con ben 12 medaglie olimpiche all’attivo e 4 da campione del mondo. La sua presenza e il suo racconto hanno offerto agli studenti una lunga storia di opportunità e di successi sia nel campo sportivo sia in quello istituzionale. Il Comune di Cremona è stato rappresentato da Luca Zanacchi, assessore con deleghe al Commercio, alla Mobilità e allo Sport, che ha fotografato l’amore profondo della città di Cremona e dei cremonesi per lo sport, rispondendo a molte domande degli studenti.

Dopo il pranzo, la classe del master si è trasferita al campus Santa Monica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove Fabio Antoldi, docente di Strategia aziendale e direttore del Centro di Ricerca per lo Sviluppo imprenditoriale (Cersi), ha catturato l’attenzione degli studenti con un’apprezzatissima lezione sul patrimonio delle Società Canottieri per la città di Cremona e, in particolare, sui modelli di gestione e le possibili strategie di sviluppo. «Le Canottieri hanno una grande specificità, includono tutte le classi sociali. Hanno un valore sportivo, sociale, educativo, culturale ed economico. Il loro impatto potrà essere sempre più importante, anche dal punto di vista del marketing turistico».

 

 


Credits (main photo): unsplash.com/it/@lucabravo

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