Una remata perfetta che squarcia l’acqua verdastra. Quattrocento metri bruciati in un’inezia. Medaglie, pesanti, bagnate di lacrime. Sudore, tanta fatica, anni di lavoro per arrivare a ottenere quella remata, quello scatto, e quella medaglia, che ne è naturale conseguenza. Valentina Rodini lo ha fatto a Tokyo 2020, conquistando uno degli ori più emozionanti di quell’Olimpiade rinviata al 2021 a causa della pandemia, nel doppio pesi leggeri. La sua scommessa vincente, come ci aveva raccontato. Tre anni dopo, a Parigi 2024, il canottaggio azzurro ha gioito per l’argento nel quattro di coppia, a sedici anni dall’ultima medaglia a cinque cerchi in questa specialità. Su quella barca, nel bacino nautico di Vaires-sur-Marne, c’è un altro cremonese doc, Giacomo Gentili, che nel chiostro di Santa Monica scherza con Edoardo Scotti, quattrocentista lodigiano, piacentino d’adozione, medaglia d’argento agli Europei di Roma 2024 sia nella staffetta 4x400 metri mista, con tanto di record nazionale in 3'10"69, sia nella 4x400 metri maschile.
Sono nel campus di Cremona per incontrare le nuove matricole della Facoltà di Economia e Giurisprudenza. «L’insegnamento più prezioso che mi ha dato il canottaggio è stato pormi degli obiettivi e cercare di raggiungerli nonostante tutto» racconta Valentina Rodini. «Gli avversari non si fermano ad aspettarti. Gli imprevisti sono all’ordine del giorno. Quindi quel “nonostante tutto” fa la differenza. È un insegnamento di vita che mi porto dentro». Annuisce, Giacomo Gentili. Sa perfettamente cosa intende Valentina. «A me la medaglia di Parigi ha cambiato la vita» spiega il canottiere delle Fiamme Gialle. «È stata una rivincita con il passato, dopo il brutto incidente e il quinto posto di Tokyo. Lo abbiamo visto bene anche alle ultime Olimpiadi: ti prepari quattro anni per quel momento, e poi basta una colica renale per mandare tutto all’aria. Aspettavo quella medaglia da sette anni, ora mi sento più leggero. Mi ha aiutato a superare le batoste, a costruire un percorso e a perseverare fino all’obiettivo».