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La poesia contemporanea e il Cantico delle creature

12 marzo 2025

La poesia contemporanea e il Cantico delle creature

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Il 10 marzo si è tenuto il primo dei seminari della rassegna Francesco tra le righe, riguardanti l’incontro tra la poesia contemporanea e il Cantico delle Creature. L’evento nasce dalla collaborazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e il Comitato nazionale per la celebrazione dell’ottavo centenario della morte di San Francesco di Assisi. Nostra ospite è stata la poetessa Silvia Bre, autrice di fama nazionale che si è confrontata con autori del calibro di Emily Dickinson e Robert Frost. Tra le sue opere più significative, ricordiamo La fine di quest’arte (2015) e Le campane (2022), entrambi edite da Einaudi.

L’incontro, coordinato da padre Gianluca Zuccaro, docente di teologia della nostra università, si è aperto con il saluto dell’Assistente Ecclesiastico Generale, monsignor Claudio Giuliodori, ed è proseguito con l’introduzione di Alessandro Zaccuri, direttore della Comunicazione dell’Università Cattolica, sul profilo della ospite.

La lettura dei versi delle sue poesie ha permesso di apprezzarne la profondità e ha fatto emergere nell’autrice il desiderio della ricerca del mistero che si cela dietro le cose che esperiamo per mezzo dei nostri sensi, e che costituiscono lo scenario che si dipana ai nostri occhi nel quotidiano. Al tempo stesso, ci ha consentito di comprendere il ruolo della poesia e la sua capacità di scrutare l’animo umano e, con essa, della parola con il suo potere espressivo e trasformativo. Così le parole diventano la trama che abbellisce la nostra vita e, al contempo, chiavi di accesso al mistero del mondo. Del resto, come è emerso dal dialogo con il medievista il professor Nicolangelo D’Acunto e una parte del pubblico intervenuto per l’occasione, il Cantico delle creature rappresenta l’espressione dell’animo del Santo di Assisi, un animo abitato da quello spirito che ne ha plasmato l’intera esistenza conformandola a quella di Cristo.


Ed è proprio alla luce di tale inabitazione che egli è stato in grado di rivolgere alla realtà, uno sguardo nuovo, trasfigurato, capace di percepirne bellezza quale riflesso della bellezza del suo Creatore. Tratti del medesimo stupore sembrano trasparire anche dai versi della Bre, che si è detta per sempre segnata dalla lettura del Cantico fatta in giovinezza.

Pare che l’incontro tra la poesia contemporanea e il testo francescano abbia fatto emergere le dimensioni costanti dell’umano e del suo rapporto con il mistero del mondo. Nonostante la distanza temporale e culturale che ci separa dal testo che ha segnato l’inizio della poesia italiana in lingua volgare, il desiderio dell’essere umano di accedere al senso della creazione e con esso, al significato ultimo della sua esistenza, rimane invariato. Questo assume oggi una forma diversa, forse talvolta inconsapevole della sua radice teologica, ma pur sempre espressione di quella ricerca autentica del volto di Dio che abita il cuore dell’uomo e della donna di ogni tempo. In tale prospettiva, il testo del Cantico si è mostrato ricco di quella sapienza che caratterizzava l’animo del poverello di Assisi, e che lo rendono ancora oggi voce eloquente del mistero di Dio e dell’essere umano.  

Avremo ancora la possibilità di lasciarci toccare dall’incontro tra la poesia contemporanea e il testo francescano. Il nostro itinerario, infatti, prosegue il 13 maggio con Davide Rondoni: anch’egli, guidato dalle suggestioni del Cantico, ci offrirà la possibilità di contemplare il grande valore spirituale del linguaggio poetico.

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Redazione

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