Negli ultimi scampoli dello stato liberale prima della presa del potere di Mussolini c’è spazio per la prima vera manifestazione di unità nazionale sentita, partecipata e che riesce andare oltre alla retorica militarista tipica di quegli anni: è la tumulazione del Milite Ignoto. Un treno speciale accompagna da Aquileia a Roma la bara di un soldato caduto e mai identificato, scelta da Maria Bergamas, simbolo di tutte le madri i cui figli rimasero dispersi sui campi di battaglia. Lungo il percorso centinaia di migliaia di persone, per lo più gente comune, porgono omaggio al loro connazionale caduto. In rigoroso silenzio, senza applausi.
È la dimensione sonora che si prende una fetta importante del racconto. Le strade dell’epoca non sono intasate da macchine e moto, la musica non era diffusa come oggi: al massimo si sente in chiesa, a teatro o se qualche benestante apre le finestre di casa sua e la lascia uscire dal suo grammofono. Le hit parade di allora sono le arie dell'opera, rese note dal successo planetario di star come Enrico Caruso, che si spense proprio nel 1921 a Sorrento mentre cercava di riprendersi da una pleurite e una delusione amorosa. E qui lo spettacolo mette un altro link con il presente sulle arie di "Caruso", canzone di Lucio Dalla che parla proprio di quella storia.