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Inaugurazione anno accademico, tutti i video
Gli interventi, i discorsi e le interviste della cerimonia di martedì 13 aprile
| Redazione
14 aprile 2021
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Nell’anno del centenario la sede di Brescia raddoppia la sua presenza in città con un nuovo campus collocato nel quartiere di Mompiano che verrà inaugurato prima dell’estate. In questi primi 56 anni di attività formativa possiamo constatare che si è concretizzato l’auspicio del rettore Ezio Franceschini «di andare incontro quanto più efficacemente possibile ai bisogni del nostro tempo in campo didattico, pedagogico, psicologico, sociologico, ovunque, insomma si rivelino zone in attesa della presenza di una cultura, e di una cultura cattolica».
Da quei primi corsi in pedagogia della facoltà di Magistero oggi la Cattolica a Brescia è presente con 6 facoltà, 19 corsi di laurea, per un totale di circa 4600 studenti, laureando circa 21mila studenti, adeguando nel corso degli anni l’offerta formativa ai bisogni del tempo, in un dialogo costante con i principali attori della società civile e imprenditoriale bresciana. Ma non solo.
«Ad esempio nel 2017 – sottolinea Mario Taccolini, coordinatore delle strategie di sviluppo della sede durante il collegamento con la sede condotto dalla giornalista e alumna Luisa Pedretti - abbiamo dato vita alla Cattedra UNESCO intitolata ”Educazione per lo sviluppo integrale della persona e per lo sviluppo solidale dei popoli”, raccogliendo così la ricca tradizione educativa e solidale della terra bresciana, con il desiderio di testimoniare l’attualità del messaggio di San Paolo VI. La cattedra si può leggere come uno dei frutti della semina di Vittorino Chizzolini, uno dei cattolici protagonisti dell’avvio della Cattolica a Brescia, che durante un’udienza concessa da Paolo VI nel 1965 propose di formare e inviare in Africa maestri e professori, docenti di pedagogia nelle scuole degli indigeni».
Un’esperienza arricchente e formativa come ha raccontato Dalila Raccagni, collaboratrice della Cattedra Unesco, durante il collegamento con la sede di Brescia, effettuata in Congo a Maison de Paix.
In questa prospettiva la sede bresciana dell’Università Cattolica è impegnata per la formazione dei giovani alla partecipazione sociale e alla cooperazione internazionale, anche attraverso progetti di Service Learning e attività di promozione del volontariato, per realizzare quel patto educativo globale a cui ci invita Papa Francesco, indispensabile per una società in grado di parlare il linguaggio della fraternità.
«Al tempo stesso, a fronte delle sfide incalzanti poste dal territorio bresciano,- aggiunge Taccolini - la Cattolica ha intessuto una rete di relazioni e collaborazioni con il mondo dell’impresa e delle istituzioni economiche e sociali, anche grazie all’Osservatorio per il territorio: formazione, impresa, internazionalizzazione, e all’Alta scuola per l’ambiente. A loro sarà rivolta l’attività formativa di terzo livello illustrata da Caterina Gozzoli, direttrice dell’Alta scuola di Psicologia Agostino Gemelli».
Ma non vi è universitas senza una relazione circolare tra ricerca, formazione e trasferimento della conoscenza. Come ha testimoniato Angelo Ziletti, laureato in fisica, principal data scientist alla Bayer di Berlino, dopo un dottorato alla Boston University e numerose collaborazioni internazionali. A Berlino ha co-diretto un gruppo di ricerca di intelligenza artificiale applicata al campo medico per contribuire in modo più concreto alla rivoluzione digitale del settore sanitario.
Dopo quest’anno di pandemia, che non ha fermato i lavori e nemmeno le lezioni, l’Università Cattolica ripartirà con più vigore e con più determinazione per continuare a scrivere il futuro della comunità. Tornerà a lanciare i tocchi dei laureati dalla scalinata del Capitolium, sotto le gli occhi della Vittoria Alata, per secoli musa ispiratrice della città perché come afferma papa Francesco «Educare è scommettere e dare al presente la speranza».
Un articolo di