Il Centro di Documentazione e Ricerca Raccolte Storiche e il Dipartimento di Scienze storiche, filologiche e sociali, ha consegnato la prima edizione del Premio di laurea intitolato all’ingegnere bresciano Giovanni Minelli (1926-2013), per la miglior tesi magistrale su temi di Storia sociale ed economica italiana, dal Risorgimento alla caduta del Muro di Berlino.
Vincitore del premio è stato Stefano Belleri, laureato in Lettere e Filosofia (corso di laurea in Filologia moderna, Università Cattolica - sede di Brescia, a.a. 2023/2024) con la tesi La partecipazione religiosa nella diocesi di Brescia negli anni 1940-1980.
Il premio, istituito quest’anno e che dal prossimo allargherà il raggio a temi legati alla Storia moderna nella sua accezione più generale, è stato voluto dagli eredi in memoria del marito e padre - appassionato studioso di storia e raffinato collezionista - che donò alla sede bresciana della Cattolica la sua cospicua biblioteca di storia moderna e contemporanea, oggi confluita nelle “Raccolte Storiche” con la denominazione Fondo Minelli.
La storia, soprattutto quella dell’età contemporanea, fu una sua grande passione, tanto che in quasi quarant’anni di collezionismo raccolse più di 2.000 volumi.
Con la supervisione della professoressa Raffaella Perin, docente di Storia del cristianesimo e delle chiese, Stefano Belleri ha studiato le visite pastorali redatte da mons. Giacinto Tredici e mons. Luigi Morstabilini, esaminando i documenti conservati presso l’Archivio Storico Diocesano di Brescia.
I dati acquisiti, che coprono un arco temporale dal 1940 al 1980, hanno consentito di approfondire dal punto di vista sociologico il rapporto tra modernizzazione e partecipazione alla vita religiosa pre e post conciliare nella Diocesi di Brescia, aprendo interessanti piste di ricerca per ulteriori studi.
Figlio di Fausto, uno dei fondatori dell’editrice Morcelliana, l’ingegner Minelli si occupò di edilizia residenziale pubblica e privata, con particolare attenzione agli edifici scolastici (lavorò a lungo anche per l’Università Cattolica) e per i luoghi di culto, ristrutturando e restaurando numerose parrocchie della città e progettando chiese per i centri missionari in Africa.
Ebbe numerosi incarichi pubblici e fu esponente di primo piano di quel cattolicesimo liberale coraggioso e d’avanguardia che contraddistinse Brescia nel secolo scorso.