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ChatGPT nei robot, ripensare la robotica sociale

24 marzo 2023

ChatGPT nei robot, ripensare la robotica sociale

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L’interazione tra uomo e Intelligenza Artificiale ha raggiunto una nuova frontiera: la Chat GPT ora è anche nei robot. E la si può sperimentare in Università Cattolica, per la prima volta in Italia, attraverso il robot Nao. Giovedì 30 marzo l'Unita' di ricerca sulla Teoria della Mente del Dipartimento di Psicologia e la Facoltà di Scienze della formazione dell’Ateneo promuovono un incontro aperto al pubblico (aula G 252 in largo Gemelli a Milano alle ore 13.45) per una dimostrazione esperienziale in cui uomo e robot sociale dialogheranno senza la necessità di una programmazione pregressa della macchina come è stato fino ad oggi.  
 
L’iniziativa si inserisce nei diversi progetti di ricerca dedicati dall'ateneo all’Intelligenza Artificiale e alla robotica, di cui sono fiori all’occhiello Humane Technology Lab e Teachingand Learning Lab (TeLe Lab), che si occupano rispettivamente dell’interazione tra nuove tecnologie ed esperienza umana e di didattica immersiva.
 
Il gruppo di ricerca, guidato dalla professoressa Antonella Marchetti che dirige il Dipartimento di Psicologia ed è responsabile dell’Unità di ricerca sulla Teoria della Mente, si propone di comprendere come i robot sociali possano collaborare con l'uomo in maniera sempre più funzionale e valida dal punto di vista ecologico.
 
L'idea di integrare un robot sociale con ChatGPT deriva dalla capacità di quest'ultima di intrattenere conversazioni naturali basate su scambi interattivi, nel corso dei quali l'uomo e l'AI hanno l'opportunità di dialogare su innumerevoli temi di interesse del partner umano. 
Grazie alla sua abilità di apprendimento e miglioramento continuo, ChatGPT può essere impiegata per ottimizzare l'interazione uomo-robot, aprendo a scambi durevoli nel tempo e continuamente in evoluzione. Queste potenzialità, ad esempio, potrebbero trovare applicazione nell’ambito dello sviluppo sia tipico sia atipico.
 
In tale direzione i ricercatori hanno già avviato un esperimento pilota in ambito scolastico per capire come gli insegnanti percepiscano l'interazione con il robot Nao dotato di ChatGPT, esplorandone funzionalità e capacità. L'obiettivo dell'esperimento è quello di comprendere qualitativamente come gli insegnanti vedano il valore di questi strumenti nell'ambito dell’educazione e dell’apprendimento.
 
Altre possibili applicazioni di questa tecnologia riguardano una migliore interazione con i robot domestici (aspirapolvere robotizzati, robot da cucina e altri dispositivi intelligenti per la casa), il cui controllo è oggi delegato ad assistenti domestici con scarse capacità comunicative.
 
Per quanto riguarda l’applicazione nell’ambito dello sviluppo tipico, sotto la supervisione di genitori, insegnanti ed educatori i robot sociali con ChatGPT potrebbero offrire contributi di conoscenza aggiornati, consentendo una familiarizzazione protetta e guidata. 
Con gli anziani, inoltre, questa tecnologia potrebbe essere utilizzata per integrare l'insostituibile interazione uomo-uomo alleviando situazioni di solitudine, tipiche di questa fase del ciclo di vita.
 
Per quanto riguarda poi lo sviluppo atipico, ChatGPT integrata in robot sociali potrebbe essere impiegata con utenti con disabilità. Ad esempio, per approntare dispositivi di comunicazione per persone con disturbi del linguaggio o per ottimizzare l'interazione tra i robot assistivi e le persone con vari tipi di disabilità.
 
Recentemente alcuni ricercatori dell’Unità di ricerca della Teoria della Mente hanno partecipato a un evento pubblico di interazione libera tra bambini e Nao con ChatGPT presso l’Università di Manchester, in collaborazione con il professor Angelo Cangelosi, visiting professor dell’Università Cattolica presso la Laurea Magistrale in Media Education.  Durante l’evento, che aveva l’obiettivo di promuovere la consapevolezza dell'importanza della robotica sociale nell'ambito dell'istruzione e di fornire una piattaforma per sperimentare l'interazione con i robot, i bambini hanno avuto l'opportunità di interagire liberamente con il robot con capacità conversazionali e di esplorarne il funzionamento. 
Tutte le attività promosse dall’Ateneo nell’ambito dell’AI, come questo seminario esperienziale, sono finalizzate alla promozione del benessere umano in generale e sono ispirate da una consolidata passione per la ricerca nel campo dell'interazione uomo-robot (Human-Robot Interaction, HRI) e dalla volontà di esaminare questo argomento attraverso contesti sperimentali sempre più naturalistici e human-centred.

Un articolo di

Emanuela Gazzotti

Emanuela Gazzotti

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