Una prospettiva di coesistenza con tecnologia che apre scenari futuribili nei quali i robot supporteranno e aiuteranno l’umano, anche se al momento rimangono ancora da definire due questioni non banali: quella etica e quella della sicurezza dei dati.
Eppure le prospettive dell'intelligenza artificiale promettono di investire molti settori della vita: dalla scuola, alla sanità, all'inclusione sociale.
«La mia intenzione è quella di creare avatar simili all'uomo che possano collaborare con lui, i robot possono davvero essere molto utili in vari campi della vita come, ad esempio, aiutare le persone con disabilità. Il Governo giapponese ha fissato sette obiettivi da raggiungere entro il 2050 e il primo è quello di rendere le persone libere dai vincoli del proprio corpo» ha precisato il project manager per l'EXPO 2025 che si terrà a Osaka».
Il punto di partenza è sempre la funzione, che dev’essere specifica e ben definita spiega «Occorre sempre chiedersi: perché ho bisogno di un robot? Per fare cosa?».
In attesa della risposta, il professore assicura «Essendo intelligenti abbiamo le capacità di co-adattarci, co-evolverci e includere al meglio tali tecnologie all’interno della nostra società, perché ci aiuteranno sicuramente in futuro».