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Che cos'è l'Intelligenza Artificiale, veramente?

13 maggio 2024

Che cos'è l'Intelligenza Artificiale, veramente?

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«Che cosa può fare davvero l’Intelligenza Artificiale? Come la tecnologia ci sta cambiando? Veramente l’IA è simile alla mente umana e ci permetterà di superare le possibilità dell’uomo?»: ha attraversato questi e molti altri interrogativi la lecture che il professor Giuseppe Riva, Ordinario di Psicologia all’Università Cattolica e direttore dello Humane Technology Lab dell’Ateneo, ha tenuto il 10 maggio nell’Auditorium della Sede di Roma, in occasione dell’ALTEMS Graduation Day, la cerimonia di proclamazione per gli studenti dei master promossi dall'Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari – Facoltà di Economia per l'anno accademico 2022/2023.

Il professor Riva ha ripercorso i punti essenziali della nascita dell’IA e del dibattito, da più di dieci anni vivo nel mondo scientifico e negli ultimi a livello generale di popolazione, su possibilità, rischi, potenzialità, legislazione e problemi etici nati attorno al tema: «La vostra prossima sfida – ha esordito rivolgendosi ai 203 neo diplomati – sarà applicare le vostre nuove conoscenze nel mondo del lavoro. Ma oggi avete davanti una sfida ulteriore: la presenza dell’Intelligenza Artificiale, le interazioni con i nuovi sistemi di IA linguistica (ad esempio, ChatGPT), e un’IA forte, generativa che non si limiterà a rispondere, ma inizierà a creare».

Un articolo di

Federica Mancinelli

Federica Mancinelli

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La lecture, dal titolo “Psicomatica e menti digitali” (la prima una crasi tra psicologia e informatica), ha toccato e previsto, con l’approccio scientifico della cosiddetta “psicotecnologia”, i prossimi passi: «I Large Language Models hanno sviluppato capacità cognitive simili o perfino superiori a quelle umane – ha proseguito Riva – Ma linguaggio e pensiero sono uniti nell’uomo, non nell’IA. E per scoprire perché l’IA sembra intelligente è proprio dall’umano che si deve partire, cioè dal linguaggio che consente, attraverso l’immaginazione, di parlare di cose che non ci sono ancora».

«Oggi l’Intelligenza Artificiale somiglia molto alla Biblioteca d’Alessandria – ha detto ancora - grazie alle connessioni tra i significati che, attraverso processi statistici, la rendono apparentemente intelligente. Ma dove sta la differenza con l’umano? Sta nella costruzione di significati. Quelli dell’IA sono descrittivi delle connessioni tra le parole, ma non implicano esperienza, emozioni, volontà. ChatGPT ha la conoscenza, ma non la comprensione; voi non sapete solo dare le risposte, ma sapete anche, soprattutto, fare le domande».

«L’IA non sa curare, poiché la cura è comprensione e fiducia – ha concluso il professor Riva – Sa apprendere, sa gestire i processi, sa comprendere alcuni significati; ma non sa spiegare le scelte, non ha il pensiero nel suo linguaggio, non ha intenzionalità né coscienza. L’Intelligenza Artificiale ci dà l’illusione della relazionalità, e non richiede costi o sforzi affettivi; ma la relazionalità vera passa attraverso lo sguardo delle persone, non tramite la tastiera di un telefonino. Ed è proprio per questo rischio illusorio che il tema necessita di essere normato: prevedere richiede i nostri dati personali, prevede processi persuasivi in base ai nostri comportamenti».


La cerimonia di diploma è stata aperta dai saluti istituzionali della professoressa Antonella Occhino, Preside della Facoltà di Economia dell’Università Cattolica, dal professor Alessandro Sgambato, Vicepreside della Facoltà di Medicina e chirurgia, e dal professor Giuseppe Arbia, Ordinario di Statistica economica alla Facoltà di Economia e direttore dell’ALTEMS.

Quindi, il professor Arbia e la dottoressa Federica Morandi, Ricercatrice in Organizzazione Aziendale alla Facoltà di Economia e direttrice dei programmi accademici e di ricerca dell’ALTEMS, hanno aperto la cerimonia di consegna dei diplomi, con la premiazione dei Best Project Work, e, in particolare, con la consegna del Premio “Elio Guzzanti” al dottor Domenico Cannizzaro  per il lavoro dal titolo “Il metodo ad intervalli fissi per la gestione dei farmaci in carcere: proposta di un framework gestionale”.

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