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Consob e Università Cattolica, nasce l’Osservatorio PMI - Mercato dei Capitali

07 novembre 2024

Consob e Università Cattolica, nasce l’Osservatorio PMI - Mercato dei Capitali

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L’accesso al mercato dei capitali comporta numerosi vantaggi per una piccola e media impresa non solo sul fronte della crescita e della struttura finanziaria, ma anche in termini di governance, innovazione, transizione ecologica e digitale. Forse per questo sono in aumento le Pmi che hanno scelto la via della quotazione: negli ultimi 10 mesi sono state ben 17 le società approdate sul mercato Egm, vero punto di riferimento rispetto a quello principale per le società di piccole dimensioni intenzionate a fare il grande salto. Eppure, esistono ancora diversi ostacoli che impediscono alle Pmi di intraprendere percorsi di crescita competitiva, innovazione e sviluppo finanziario. Come sono non pochi i casi di delisting, ovvero di aziende che, per varie ragioni, decidono di abbandonare il listino.

Analizzare le condizioni di accesso delle piccole e medie imprese al mercato dei capitali e verificarne i requisiti di permanenza, mettendo a disposizione un set di conoscenze, dati e competenze è l’obiettivo principale del nuovo Osservatorio PMI - Mercato dei Capitali, che nasce dalla stretta collaborazione tra Consob e Cetif, il Centro di Ricerca in Tecnologie, Innovazione e Servizi Finanziari dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. «In un Paese come il nostro dove, secondo dati Istat, le micro, piccole e medie imprese rappresentano il 99% del tessuto imprenditoriale italiano, un’iniziativa di questo tipo diventa particolarmente rilevante, anche per affrontare il nodo della capitalizzazione», ha detto il rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Elena Beccalli, intervenendo lunedì 4 novembre alla presentazione ufficiale dell’Osservatorio PMI nell’ambito di un incontro coordinato da Chiara Frigerio, docente di Organizzazione aziendale e segretario Cetif. «A fare la differenza tra i paesi è il peso della capitalizzazione dei mercati di borsa rispetto al prodotto interno lordo: in un confronto internazionale al 2023 l’Italia, si colloca nella posizione più bassa (32%), mentre gli Stati Uniti mostrano il livello più elevato (187%)», ha aggiunto il Rettore. Di qui la necessità di «azioni di policy», in diversi ambiti nel breve e medio periodo affinché l’Italia e la stessa Europa possano riacquistare una posizione competitiva a livello globale. «Il sistema finanziario è essenziale per favorire la competitività di un paese, il cui presupposto sono un settore bancario solido ed efficiente e la presenza di un mercato di borsa di dimensioni adeguate».

Un articolo di

Katia Biondi

Katia Biondi

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Tutti aspetti che fanno parte della strategia Consob. «La promozione dell’accesso delle imprese al mercato dei capitali italiano, del quale le Pmi sono una componente fondamentale, è una delle priorità del nostro piano strategico», ha spiegato Luca Filippa, direttore generale Consob. «È anche uno degli obiettivi che hanno recentemente ispirato le previsioni del D.L. Capitali. In questo contesto s’inquadra il lancio dell’Osservatorio congiunto con l’Università Cattolica-Cetif, finalizzato alla creazione di un patrimonio comune di dati e informazioni a disposizione della ricerca applicata», ha aggiunto Filippa, ricordando che per questo motivo sono state attivate due borse di dottorato per giovani ricercatori, finanziate dalla Consob sui temi della corporate governance e dei modelli finanziari innovativi delle Pmi.

L’idea di fondo dell’Osservatorio è fare chiarezza sull’universo Pmi, visto che ancora oggi esistono numerose definizioni di piccole e medie imprese che non facilitano un loro censimento puntuale. Una disparità che emerge dando uno sguardo alle Pmi quotate sul mercato principale: a oggi, sulle oltre 200 società quotate, 142 sono proprio Pmi, tutte però con differenti cicli di vita, prospettive di sviluppo, traiettorie di crescita, risorse finanziarie disponibili, strutture proprietarie e di governance, capacità di innovazione, attitudine all’internazionalizzazione, cultura finanziaria. Ecco allora, «l’importanza dell’Osservatorio ai fini della comprensione dell’ecosistema delle Pmi, che include realtà profondamente diverse tra loro, attraverso una raccolta dati strutturata ed effettuata con tecniche multidisciplinari», ha rimarcato Paola Deriu, responsabile della Divisione Studi e Regolamentazione. «Alla comprensione del fenomeno seguirà l’individuazione di linee di indirizzo, ovvero di misure concrete e differenziate che consentano la crescita delle Pmi e dell’economia reale».

L’Osservatorio, che durerà tre anni e si articolerà in diverse iniziative e attività, avrà innanzitutto il compito di analizzare gli elementi di contesto regolamentari, tecnologici e sociali e strutturali (governance e modelli di business) che supportano e/o ostacolano il ricorso a capitali da parte delle piccole e medie imprese. Un approccio di analisi multidisciplinare che consentirà di fare una radiografia dell’ecosistema industriale italiano sotto diverse prospettive: ciclo di vita, propensione all’innovazione, alla sostenibilità, all’export.

E proprio sull’aspetto della multidisciplinarità ha insistito Federico Rajola, direttore Cetif. «Sono diversi gli attori e le discipline coinvolti nell’Osservatorio, che lavoreranno insieme per intercettare quelle Pmi con maggiori probabilità di accesso ai mercati di capitali nell’ottica di valorizzare gli elementi di creatività propri di tante imprese italiane». Pertanto, «il primo step sarà affrontare un lavoro definitorio di analisi e di comprensione dei dati disponibili per poi provare a dare un sostegno concreto ai policy maker per comprendere le evoluzioni in corso nell’economia industriale italiana».

La presentazione dell’Osservatorio è stata seguita da una tavola rotonda, moderata dal docente di Finanza aziendale Andrea Signori, che ha coinvolto alcuni principali attori del tema, come Chiara Calibeo, CDP, Luca Ferrais, MEF, Paolo Gerardini, Assolombarda, e Barbara Lunghi, Borsa Italiana.

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