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Così piccola e fragile. Prendersi cura della democrazia

14 settembre 2022

Così piccola e fragile. Prendersi cura della democrazia

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La democrazia è in sofferenza. La caduta del governo Draghi in Italia, la faticosa conferma di Macron in Francia, le contorsioni della leadership nel Regno Unito e le ombre sulla madre di tutte le democrazie in America ne sono i sintomi più immediati. Ma la crisi è dovuta più alla stanchezza che attraversa l’opinione pubblica occidentale che a sfide meramente esogene.

L’emergere di populismi e sovranismi ha accreditato l’idea che alcuni modelli autarchici, come quello cinese o russo (almeno prima della guerra in Ucraina), fossero preferibili a democrazie ritenute inconcludenti, impoverite dalla crisi economica e da un sistema di welfare non più sostenibile. Perché la democrazia liberale “costa” - come spiega il professor Vittorio Emanuele Parsi, direttore dell’Alta scuola in Economia e relazioni internazionali dell’Università Cattolica - se non si accompagna, come è stato in passato, a un sistema di benessere e di protezioni sociali, se è solo un insieme di diritti rischia di essere percepita come troppo “faticosa” da gestire.
 

LEGGI L'INSERTO SPECIALE 


A pochi mesi dalla nascita del Centro per lo studio della democrazia e dei mutamenti politici (Polidemos), diretto dal professor Damiano Palano - e in occasione della Giornata Mondiale della democrazia che si celebra il 15 settembre -  la rivista dell’Ateneo “Presenza”, sul suo ultimo numero, propone un inserto speciale dal titolo Così piccola e fragile. Prendersi cura della democrazia”, con gli interventi di 14 docenti: Damiano Palano, Vittorio Emanuele Parsi, Filippo Fasulo, Ivana Pais, Barbara Boschetti, Matteo Corti, Aldo Carera, Monica Amadini, Milena Santerini, Elena Marta, Ingrid Basso, Renato Balduzzi, Massimo Scaglioni e Agostino Giovagnoli.

Una riflessione da parte degli esperti dell’Università Cattolica per arginare l’arretramento dei sistemi democratici e per spiegare, da angolature diverse, come coltivare un bene così prezioso per il nostro futuro.

Un articolo di

Graziana Gabbianelli

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