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Da Cremona a San Francisco, full immersion nel futuro

10 marzo 2023

Da Cremona a San Francisco, full immersion nel futuro

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«Non una gita scolastica, ma la tappa preziosa di un percorso formativo di alto profilo vissuto nella Silicon Valley, il luogo dove le cose avvengono, come dicono gli americani, earlier, faster e bigger» questo è stato il Silicon Valley Immersion program sintetizzato nelle parole del professor Fabio Antoldi che dal 6 al 10 febbraio è volato Oltre Oceano con i 12 studenti delle lauree magistrali in Global Business Management e in Innovazione e imprenditorialità digitale, che hanno frequentato presso la University of San Francisco (USF) il programma accademico proposto dalla facoltà di Economia e Giurisprudenza della Cattolica di Piacenza e Cremona
Una full immersion lunga una settimana, fatta di confronto e sperimentazione nella culla mondiale dell’innovazione a San Francisco, confrontandosi con i metodi di studio e con alcune delle più importanti aziende del settore come Intel, Google, Plug&Play tech center.
 
«Abbiamo scoperto l'importanza del successo, ma anche del fallimento, per diventare imprenditori sempre più capaci. Abbiamo capito che siamo entrati in una nuova era, guidata dai dati e dall'intelligenza artificiale. Abbiamo imparato ad essere creativi, a non aver paura delle nostre idee e a presentarle efficacemente agli investitori» raccontano alcuni dei ragazzi appena rientrati da questa avventura, durante la quale hanno assistito (e anche partecipato), a 28 ‘pitch’, presentazioni di pochi minuti di progetti di startup rivolte a potenziali investitori. «Un’esperienza sfidante, che ci ha colpito anche per il diverso ordine di grandezza delle risorse destinate alle nuove idee. In Italia una startup è soddisfatta se ottiene 100 o 200 mila euro. Negli USA un investimento di dieci milioni di dollari è la normalità. Per i nostri progetti ci hanno fissato un obiettivo di 50 milioni di fatturato in 5 anni».
 
Ma se diverso è il dinamismo, l’approccio al lavoro e la disponibilità ad investire nelle nuove idee del tessuto imprenditoriale statunitense, che fa della Silicon Valley il paradiso delle startup, «abbiamo notato – hanno commentato gli studenti – che dal punto di vista della preparazione accademica non abbiamo nulla da invidiare ai nostri coetanei americani». «Due cose ci siamo portati a casa: la mentalità imprenditoriale diffusa: fin da giovani le persone vengono “addestrate” per riuscire a fronteggiare le proprie difficoltà e spingersi a creare cose nuove. Mentre a livello sistemico abbiamo visto un ambiente favorevole all’innovazione, che crea relazioni tra istituzioni, università e singoli: questo permette di essere veloci, efficaci e di raggiungere quelle performance di eccellenza che San Francisco ci ha mostrato in modo evidente».
 
L’esperienza è stata possibile anche grazie alle borse di studio messe a disposizione da Cassa Padana, a sottolineare il valore della virtuosa rete territoriale che sostiene i progetti che parlano di futuro, di innovazione e di potenzialità
 
Hanno partecipato al progetto gli studenti della Laurea Magistrale in Innovazione e imprenditorialità digitale (campus Cremona) Mattia Augliese, Matteo Borghesi Alquati, Giorgia Cimberi, Andrea Percudani e Chiara Villa e della Laurea Magistrale in Global Business Management (campus Piacenza) Angelica Caimmi, Tommaso Cordisco, Francesca Finocchiaro, Matteo Marazzi, Sofia Federica Maringoni, Samuele Riccie Gabriele Torrente

Un articolo di

Sabrina Cliti

Sabrina Cliti

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