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Da Giulio Cesare alle Criptovalute, tutti pazzi per la crittografia

28 ottobre 2025

Da Giulio Cesare alle Criptovalute, tutti pazzi per la crittografia

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È stata un successo di pubblico e di interesse la seconda edizione della Settimana della Scienza, che dal 21 al 27 ottobre 2025 ha portato nelle due sedi via Trieste e Via della Garzetta eventi, conferenze, incontri e spettacoli con la sfida – vinta – di riuscire a spiegare a un vasto pubblico un argomento tecnico quale quello della crittografia.

Protagonista indiscussa è stata la Macchina Enigma di cui, dopo l’incontro “La matematica della macchina Enigma” dei proff. Maurizio Paolini e Marco A. Pellegrini è stato mostrato il funzionamento in diretta.

Prodotta negli anni Quaranta (oggi si stima ne siano rimaste un centinaio al mondo), fu utilizzata sulla Linea Gotica durante la Seconda Guerra mondiale dai tedeschi e dai giapponesi per trasmettere messaggi cifrati dal fronte bellico e criptare le comunicazioni radio.

La storia di Enigma è legata a doppio filo a quella di Alan Turing, considerato il padre dell'informatica e dell’antenato degli odierni computer, che con la sua macchina denominata Bomba, decifrò i codici alla base di Enigma, giocando così un ruolo fondamentale nelle strategie e nella vittoria degli Alleati contro la Germania. 

Impresa non facile perché, come spiegato dal professor Pellegrini nell'affollata aula del campus di via Garzetta, le combinazioni possibili sono un numero riassumibile nell'operazione "3 per 10 elevato a 114". «Considerando che l'età dell'Universo sarebbe di 3 per 10 elevato a 22 secondi, vuol dire che non basterebbe tutto il tempo dal Big Bang a oggi per elencare le combinazioni».

Un articolo di

Bianca Martinelli

Bianca Martinelli

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Dall’avvincente storia umana e professionale di Turing, resa celeberrima dal film The Imitation Game (2014), è stato tratto il monologo “Alan Turing, ideatore di una macchina progenitrice del computer” messo in scena nelle due sedi dalla Compagnia L’aquila Signorina: teatro e scienza.

Nell'Aula Magna di via Trieste, a guidare il pubblico in un viaggio tra linguistica, filosofia, informatica e fantascienza è stato Enrico Barbierato, filosofo di formazione e informatico nella vita, con una lezione dal titolo “La filosofia della comprensione: parlare con gli extraterrestri (senza dizionario)”.

L'idea di fondo è semplice e vertiginosa: la comunicazione, per essere possibile, ha bisogno di presupposti condivisi. Una premessa utile per riflettere su quanto il linguaggio plasmi il nostro modo di percepire il mondo, sostenuta da una carrellata di esempi pratici tratti dal regno animale, dalla musica, passando per la cinematografia, la letteratura, la filosofia e la medicina.

Di crittografia a chiave pubblica e quanto questa sia presente nella nostra quotidianità si è invece occupato il prof. Alessandro Musesti che afferma «anche mia mamma usa la crittografia».

Una frase efficace per dire che, effettivamente, chiunque navighi in rete usando il protocollo “https” (secure http), utilizza whastapp (crittografia end to end) o faccia acquisti e bonifici online con carta di credito, sfrutta la crittografia e gli algoritmi matematici che la supportano.


Tra storia antica, presente e scenari futuribili la Settimana promossa dalla Facoltà di Scienze Matematiche, fisiche e naturali ha alternato temi come “Criptovalute e dintorni: decodificare la finanza con AI” (professor Alessandro Sbuelz) e “Segreti digitali: come l’informatica protegge le nostre vite” (Andrea Pozzi) a un affondo storico sulle radici della disciplina.

Una storia che parte dal cifrario di Cesare usato dallo stesso Caio Giulio Cesare per mantenere una corrispondenza segreta con le sue truppe, e dal metodo Atbash di cui si ha traccia nella Bibbia nel libro di Geremia, per giungere al cifrario di Vigenère che fu frutto del lavoro di una serie di studiosi come Blaise de Vigenère (1523–1596) Leon Battista Alberti (1404-1472), che ebbe l’idea di usare spostamenti diversi per ogni lettera del messaggio, ed il bresciano Giovan Battista Bellaso, nato nel 1505, autore di almeno tre trattati di crittografia.

Il successo dell’iniziativa, coronata dalla presenza di 800 studenti ai quali si è aggiunta la cittadinanza, è stato confermato dalla premiazione di tre studentesse iscritte al terzo anno del liceo musicale Gambara che hanno risolto l'enigma criptato lanciato sulla locandina dell’evento.

Greta Goglio, Alice Mottini e Batul Roaydi hanno compreso ciò che – raccontano i docenti di dipartimento - nemmeno Chat GPT e le intelligenze artificiali hanno risolto.

«Siamo arrivate alla soluzione "centauro" cercando di decifrare il messaggio in diversi modi, con le tecniche di crittografia basiche, il cifrario di Cesare, osservare le caratteristiche del testo, le colonne i numeri e quante volte si ripeteva ogni lettera. Leggendo i diversi seminari proposti durante la settimana della scienza, abbiamo notato che uno di essi riguardava la Macchina Enigma. Ipotizzando un collegamento con il messaggio abbiamo cercato le componenti e il modo in cui funziona, poi trovato la soluzione al post-it, ovvero il settaggio dei rotori».

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