Da studenti a ‘problem solver’, in grado di dare il proprio contributo alla ricerca, ma anche alle istituzioni e alle imprese. È l’ambizioso compito che attende i 33 nuovi iscritti al Dottorato per il sistema agroalimentare, Agrisystem che in tre anni di studio conseguiranno il titolo di dottore di ricerca, il terzo e più alto livello della formazione universitaria. Tra di loro c’è Luca De Rossi, che ha scelto Agrisystem per coltivare il suo sogno di diventare esperto nelle scienze omiche e interpretare i sistemi biologici gestendo un numero elevatissimo di informazioni .
«Sono spinto da una grande passione - dice - e mi auguro, con questa esperienza, di maturare la preparazione necessaria per entrare nel mondo del lavoro con delle carte valide».
Nella serata che ha inaugurato il nuovo ciclo della scuola di dottorato, l'augurio di De Rossi è irrobustito dalla presenza di Stefano Marta, collegato da remoto e fra i primi dottori di ricerca Agrisystem, che oggi lavora all’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) come responsabile dell’Unità “Città intelligenti e sostenibili”, e di Tito Caffi, altro dottore Agrisystem che invece ha scelto la carriera universitaria. E a dare sostegno alle ambizioni dei 33 nuovi iscritti al dottorato arrivato all’edizione numero 18, sono anche i numeri snocciolati dal coordinatore della scuola Paolo Ajmone Marsan, che confermano il crescente interesse attorno al progetto formativo proposto dall’Università Cattolica con Agrisystem: dal 2006 ad oggi sono 234 i giovani ricercatori che hanno completato il percorso di dottorato, a cui si aggiungono i 129 dottorandi in corso, di cui 33 neo ammessi a questa edizione, sia italiani sia internazionali. «Abbiamo avuto dottorandi da 31 Paesi del mondo» dice Ajmone Marsan. «Quest’anno sono 8 i Paesi rappresentati, parecchi ragazzi arrivano dall’Africa grazie al progetto "De Africa", che è finanziato dalla Conferenza episcopale italiana e che mette in contatto le università africane con Agrisystem».
«Quello proposto da Agrisystem, che ha aderito anche quest’anno al Dottorato Nazionale in Sviluppo Sostenibile e Cambiamento Climatico, istituito dalla Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, è un percorso» ricorda il professor Ajmone Marsan «che forma professionalità dotate di competenze multidisciplinari, in grado di leggere e governare i processi d’innovazione da una prospettiva sempre più internazionale e di offrire un contributo essenziale alle aziende del settore agroalimentare chiamate a coniugare il necessario radicamento territoriale con la capacità di competere in un mercato sempre più globalizzato. Un progetto reso possibile dal sostegno importante di aziende e istituzioni, testimoniato dalle 19 borse di studio messe a disposizione, incluse quelle finanziate dal Pnrr».
Ajmone Marsan spiega così l’importanza di Agrisystem. «Per la prima volta i giovani talenti sono messi di fronte a una ricerca, per cercare risposte a un problema che non è ancora risolto. Da un lato questo consente un ampliamento di conoscenza nella comunità scientifica, d’altra parte è un momento formativo fondamentale per i giovani. Da studenti con un’alta preparazione diventano dei 'problem solver': per questo i dottori di ricerca Agrisystem sono e saranno la classe dirigente del settore agroalimentare nelle organizzazioni internazionali e nell’industria».