NEWS | Politica

Dalle maratone tv a TikTok, le elezioni sui media

28 settembre 2022

Dalle maratone tv a TikTok, le elezioni sui media

Condividi su:

La campagna elettorale 2022 verrà ricordata per alcune sue eccezionalità sullo sfondo di molti elementi che, invece, appaiono perfettamente coerenti con il passato. Una prima nota di unicità ha riguardato la tempistica: l’accensione della campagna elettorale nel mese di agosto ha rappresentato un fatto inedito nella storia della Repubblica dovuto a una situazione politica improvvisamente crollata. Ma dal punto di vista della comunicazione, l’estate è la stagione peggiore per stimolare interesse verso la politica in una cittadinanza già disaffezionata, impegnata più che altro a “staccare” sia dal quotidiano che da un periodo storico particolarmente difficile per il Paese. A ciò si aggiunge la complicità della programmazione televisiva nella sua consueta pausa estiva dovuta alla “bassa stagione” degli ascolti.

Buona parte della campagna elettorale 2022 è passata nell’attesa di accendere i televisori e l’attenzione dello spettatore grazie all’inizio della nuova stagione tv, ossia a soli 14 giorni dal voto. Un’attesa premiata dalla partenza virtuosa dei principali programmi di approfondimento che hanno fatto registrare crescite consistenti di share se paragonate con lo stesso periodo dell’anno precedente.

Insomma, la campagna elettorale ha messo in moto la televisione e viceversa. Non stupisce allora in grande investimento di tempo, risorse e ospiti che i principali salotti televisivi hanno riservato alla giornata di elezioni, incassando ottimi ascolti. La notte elettorale si è trasformata in evento mediatico di successo, raccontato minuto per minuto, con collegamenti continui dai seggi e dai comitati elettorali dei partiti, commentati a caldo da gruppi sostanziosi di ospiti che ogni rete (in primis Rai1, Rai3, La7, Rete4, Sky TG24) si è garantita di avere nei suoi studi televisivi. L’attesa del verdetto elettorale più seguita è stata quella andata in onda nel salotto televisivo più istituzionale, Porta a porta di Bruno Vespa (RaiUno).  Anche La7, la rete che ha fatto del servizio pubblico la propria mission, ha incassato il secondo migliore risultato di ascolti grazie alla versione monster della “Maratona Mentana”, condotta per 22 ore da Enrico Mentana.

Altra nota caratterizzante: nell’attesa del consueto exploit televisivo, i social media hanno rappresentato lungo la campagna elettorale il nuovo territorio di approdo dei principali leader, alla ricerca degli elettori più giovani o di quella visibilità ad elevata e fulminea circolazione mediatica che oggi un post o un meme possono garantire. La classe dei candidati politici, tradizionalmente incline a costruire connubi con i media tradizionali, ha tentato in modo più o meno riuscito a cavalcare l’onda dei social, rimanendo il più delle volte travolta dai sentiment negativi (in politica ha molto credito la nota affermazione “Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli”). Come prima assoluta, rimane che TikTok, tra le piattaforme oggi più in ascesa, ha registrato un ulteriore inedito oltre all’approdo di leader generazionalmente lontani da questo mondo social come dimostra il successo registrato dagli hashtag legati alla campagna elettorale e al 25 settembre. E grazie ai social media la campagna elettorale si è allargata a comprendere anche lo stesso giorno di voto con stories dei leader impegnati in ultimi messaggi dal tono soft o ironico (emblematico il video di Giorgia Meloni con due meloni in mano), in perfetta salsa di politica pop. Con buona pace della legge 212 sul silenzio elettorale che, d’altronde, nel 1956 si confrontava con un sistema mediale decisamente più semplice.

Un articolo di

Anna Sfardini

Anna Sfardini

Docente di Metodi di ricerca sulla produzione e i consumi mediali - Università Cattolica

Condividi su:

Newsletter

Scegli che cosa ti interessa
e resta aggiornato

Iscriviti