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Don Baraldi: «L'importanza di educare all'altrove»

24 aprile 2024

Don Baraldi: «L'importanza di educare all'altrove»

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Per parlare delle migrazioni di ieri e di oggi, al campus di Piacenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore è stato ospite don Davide Baraldi, autore del libro “Gli dei altrove” (ed. Tripla E), romanzo di formazione che racconta la storia di due ragazze, entrambe della periferia di Bologna, una italiana e l’altra proveniente dalla Siria, che crescendo si confrontano con chi arriva da luoghi differenti ed è portatore di diverse culture.

L’occasione è data dal seminario nell’ambito della Facoltà di Scienze della formazione, organizzato dalle docenti Marta Busani e Alessandra Augelli, che hanno introdotto l’ospite tracciano un rapido quadro delle migrazioni - italiana compresa, da quella negli Stati Uniti fino a quella in Belgio - per poi ricordare un episodio più vicino a noi: l’attracco della nave mercantile Vlora con 20mila cittadini albanesi a Bari e le parole dell’allora sindaco della città. Un monito per tutti: «Sono persone» disse il primo cittadino.

È questo l’incipit di un incontro che ha avuto il focus nell'intervento tenuto da don Baraldi. Che spiega così l’importanza di educare all’altrove. «Non si creda - afferma - che i ragazzi siano tutti aperti e pronti nell'accettare l’immigrato, è proprio per questo che serve educare al prossimo e all’altrove».

«Si avverte la necessità di parlare ai giovani di questi temi - continua - benché esistano diversi ragazzi sensibili, ce ne sono infatti tanti altri che non sono così aperti come ci si potrebbe aspettare. Sono giovani che risentono di una certa retorica degli adulti, del pregiudizio, dello spavento, del messaggio che occorre difendere gli spazi propri. È in questo contesto che resta da compiere molto lavoro educativo».

Prima dell’intervento di don Baraldi, il coordinatore del corso di Scienze dell’educazione e della formazione Daniele Bruzzone ha ricordato «l’attualità e contemporaneamente l’inattualità del migrare, perché la prospettiva storica dimostra che la migrazione è una costante della storia, una vocazione connaturata all’essere umano». «È stato di recente ipotizzato - dice - che i primi uomini si siano spostati non solo perché spinti dall'esigenza di trovare nuove terre, ma anche perché guidati da un’innata curiosità, dal desiderio di conoscere».

Allora quale consiglio può essere dato ai più giovani? Risponde don Baraldi: «Dico loro di non temere di aprirsi, di mettersi in discussione, di incontrate realtà e culture diverse, senza avere paura e senza restare lontani e asettici rispetto ai problemi dell’umanità. È importante che tutti si ricordino che dietro ai fatti ci sono persone».

Borse di studio Conti-Anelli

Al termine del seminario, presente il direttore di sede Angelo Manfredini, è stata consegnata la borsa di studio intitolata alla dottoressa Antonia Conti, prima bibliotecaria del campus piacentino dell’Università Cattolica, e al professore Vittorio Anelli, docente che ha anche ricoperto più ruoli istituzionali, fra cui quello di vicesindaco dal 1994 al 1998.

La borsa di studio di 10mila euro, consegnata per volontà della famiglia Anelli, di cui erano presenti la moglie di Vittorio, Annamaria Forlini, e la figlia Maria Chiara, è stata consegnata a Elisa Mangolini, studentessa di Scienze dell’educazione e della formazione. «Sono molto contenta e ringrazio chi mi ha dato questa grande opportunità - dice Mangolini - è uno sprone per il futuro e un aiuto importante per raggiungere il mio obiettivo: diventare pedagogista».

Un articolo di

Filippo Lezoli

Filippo Lezoli

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