Andrea Renda, presidente del Consiglio del corso di laurea magistrale in Giurisprudenza, sottolineando il parallelismo del rapporto di Mentor e Mentee con quello di Ulisse e Telemaco, ha spiegato agli studenti presenti che sono attesi da «un’esperienza affascinante, fondata sulla fiducia». «I Mentor offrono il loro tempo e la loro competenza in modo disinteressato - dice Renda - e l’arricchimento è reciproco. Fermo restando che quando si è svolto a distanza il progetto ha comunque dato i suoi frutti, mi auguro che questa edizione possa vivere in presenza. Le premesse ci sono».
Durante l’incontro Giulio Drei, componente del Comitato Scientifico MyMentor come Fabrizio Capocasale, ha illustrato il portale che consente di tenere i contatti con il proprio Mentor anche a distanza, mentre Max Maria Traversone ha accennato al MyMentor Lab. «Si è pensato che l’unione tra Mentor e Mentee potesse portare a idee innovative - dice Traversone - di conseguenza qualsiasi Mentee che ha un’idea innovativa e fuori dagli schemi, e che pensa possa essere valorizzata, ne parli in primo luogo con il suo Mentor e poi entri in MyMentor Lab, che rappresenta un valorizzatore di idee».
Prima degli abbinamenti, sono intervenuti anche il Mentor senior Fabrizio Campione e Diana Teodorescu, quest’ultima ambassador dei Mentee. Campione, tra primi cinque Mentor del progetto, ha raccontato alcune esperienze vissute durante le precedenti edizioni e ha consigliato agli studenti.
«Con il vostro Mentor datevi subito del “tu”, può sembrare strano all’inizio, ma consente a entrambe le parti di aprirsi e costruire la fiducia».