Ѐ uno dei rapporti umani più delicati e preziosi e costituisce uno degli elementi fondamentali dell’assistenza e della cura: è il rapporto fra il medico e il paziente, un’alleanza essenziale del “prendersi cura” che anche il mondo del management sanitario considera con grande attenzione. Un rapporto basato non solo sulle competenze cliniche e scientifiche, ma anche sulla particolare dote e inclinazione personale dell’empatia: la capacità di immedesimarsi nello stato d’animo di un’altra persona, particolarmente se in stato di fragilità.
Ed è proprio “L’empatia nella telemedicina” il titolo del progetto degli studenti della Facoltà di Economia nel campus di Roma Sofia Di Pippo, Marica Di Toro, Mariangela Mannino, Marco Terranova e Xue Wu premiato il 21 luglio nella giornata conclusiva del ciclo di seminari dal titolo “PNRR-M6 Salute: una missione possibile?”, promosso dall’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari (ALTEMS), alla presenza del dottor Lorenzo Cecchi, direttore della Sede di Roma dell’Ateneo.
L’evento si è aperto con il saluto della professoressa Antonella Occhino, preside della Facoltà di Economia dell’Università Cattolica: «Oggi partecipiamo non solo a un incontro di premiazione, ma anche a un’occasione di approfondimento per tutti i nostri studenti, presenti in aula e collegati a distanza, grazie al ciclo di seminari promossi in collaborazione con l’ALTEMS durante il quale le idee di docenti e discenti sono diventati progetti per la salute di tutti».
«La Facoltà di Economia – ha proseguito la professoressa Occhino – propone un’offerta formativa che ha da sempre a cuore i temi del management sanitario, fondato su competenze scientifiche, creative e di buona organizzazione, che completa la nostra missione per il bene comune».
«Questo ciclo di seminari – ha detto il professor Americo Cicchetti, Ordinario di Organizzazione aziendale alla Facoltà di Economia e direttore dell’ALTEMS – è stata la nostra risposta formativa alle sfide più urgenti della Sanità pubblica, particolarmente nell’ambito del PNRR, che sono e saranno sicuramente punti di grande attenzione per i nostri studenti. Chi studia e approfondisce i temi del management sanitario ha bisogno non solo di una formazione puramente accademica e speculativa, ma dovrà sempre più dimostrare di poter supportare con saperi multidisciplinari le scelte dei decisori politici».
La cerimonia è entrata nel vivo con la presentazione del significato del premio da parte della dottoressa Federica Morandi, ricercatrice di Organizzazione aziendale alla Facoltà di Economia e direttrice dei programmi accademici e di ricerca dell’ALTEMS, e la fase del dibattito animato dal dottor David Korn, dirigente medico del Pronto Soccorso Pediatrico e responsabile dei Progetti Digital Health Salute della donna e del bambino della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS.
«Oggi partecipiamo alla conclusione di un ciclo di incontri molto stimolante per tutti e di un lavoro progettuale impegnativo per i nostri studenti – ha detto la dottoressa Morandi –, un appuntamento che, settimana dopo settimana, ha visto la partecipazione vivace degli iscritti ai nostri Corsi di laurea e di dottorato e che spero lascerà loro un messaggio importante per affrontare le sfide future del mondo del management sanitario».
Le studentesse e gli studenti vincitori sono quindi diventati i veri protagonisti dell’evento con una complessa e completa presentazione del progetto, inquadrando la Telemedicina all’interno del PNRR, presentando un’indagine di mercato sul suo utilizzo da parte dei pazienti e concludendo con le proprie considerazioni riguardo all’importanza dell’approccio empatico in un’attività sanitaria e di cura e alle implicazioni di natura economica sul modello di presa in carico.
«Vorremmo poter guarire tutti, purtroppo non è sempre possibile. Il nostro scopo è accompagnare tutti, nel miglior modo possibile – ha detto il dottor Korn – E la prima cosa da salvaguardare nell’attività di cura è il rapporto tra il medico e il paziente. E’ anche il parametro più difficile da misurare, quello del rapporto umano, ma è sicuramente ciò che ci dona la maggior soddisfazione nel nostro lavoro».
«Se vogliamo cambiare qualcosa, dobbiamo imparare come farlo, dobbiamo e dovrete imparare un nuovo linguaggio – ha concluso Korn – E’ per questo che la Digital health, i metodi di telemedicina avanzata fanno e faranno parte anche dei nostri programmi formativi per i medici e per gli studenti dei corsi post laurea, insieme a incontri di simulazione che allargheranno ancor di più i confini delle possibilità che la telemedicina offre a medici, pazienti e a chi di loro si prende cura ogni giorno».