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Energia fotovoltaica e agricoltura, la 'combo' del futuro

02 luglio 2022

Energia fotovoltaica e agricoltura, la 'combo' del futuro

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AgriVoltaics compie 3 anni e festeggia in Cattolica a Piacenza con un meeting, finalmente in presenza, della comunità che lavora per sviluppare soluzioni innovative per combinare produzione agricola ed energia fotovoltaica.

«È stato bello e sorprendente vedere che questa comunità ha membri che provengono da tutti e cinque i continenti, e che condividono la convinzione che l'agro voltaica si adatti perfettamente a una transizione energetica sostenibile». A dirlo è Stefano Amaducci, docente di Agronomia e coltivazioni erbacee della Facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali dell’Università Cattolica, che ha gestito l’evento 2022, il primo dopo la pandemia, il primo in presenza. «Sappiamo che non esiste un'unica soluzione adatta a tutti i contesti e che abbiamo da percorrere una lunga strada per comprendere e migliorare ulteriormente i sistemi agri voltaici. Ma in momenti come questo, in cui sono urgentemente necessarie soluzioni sostenibili, la nostra comunità deve collaborare per accelerare la disponibilità di solidi sistemi agri voltaici».

Lo scambio di informazioni ed esperienze è stato al centro di AgriVoltaics, dove è emersa l'importanza di "connettere" l'agri voltaico in tutto il mondo: la sua crescita è esponenziale, come indica il numero sempre crescente di pubblicazioni scientifiche sull'argomento, il numero di nuovi sistemi installati e non ultimo l'interesse che i grandi attori dell'energia e i governi le riservano: «In Italia, ad esempio, il governo ha deciso di investire oltre 1 miliardo di euro del fondo di recupero in tecnologie agrovoltaiche».

Una grande opportunità, ma anche una grande responsabilità, come spiega Amaducci: «Lavoriamo per sviluppare sistemi in cui la produzione di energia elettrica fotovoltaica sia accoppiata alla produzione agricola. Mentre lavoriamo per ottimizzare i sistemi AV, dobbiamo anche assicurarci che le politiche che supportano la loro attuazione impediscano che i progetti agrovoltaici vengano abbandonati e diventino nient'altro che sistemi fotovoltaici montati a terra».

La Provincia di Piacenza ha una grande tradizione di produzione di energia: la più grande centrale nucleare italiana ha operato qui dal 1981 fino al 1990, quando è stata chiusa a seguito del referendum del 1987; c'è una grande centrale idroelettrica sul fiume Po; adesso è il momento di puntare sull’agro voltaico in maniera decisa.

Un articolo di

Sabrina Cliti

Sabrina Cliti

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