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Entrare in collegio con smartphone e cuffiette

09 settembre 2021

Entrare in collegio con smartphone e cuffiette

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«Che cosa leggi?», poi «Che serie tv guardi?», ora anche «Che podcast ascolti?»: non avere contatti diretti nei mesi più difficili del 2020 ha portato a ricercare modi nuovi per non perdere il legame umano, creativo e di condivisione messo in standby dall’isolamento e dalla quarantena. E da questo punto di vista il lockdown ha dato una spinta incredibile al mondo del podcasting, che ha visto un importante incremento sia di produzione che di fruizione: quasi 14 milioni di persone nel 2020, 2 milioni in più rispetto al 2019, hanno infilato le cuffiette e hanno fatto partire un episodio di un podcast, intervallandolo nei “momenti di noia” durante la quarantena a video su Youtube e serie tv su Netflix, Prime Video e Rai Play.

Una “nuova” (ma non proprio, considerando che i podcast esistono dalla fine degli anni ’90) e valida alternativa, che permette di rivolgere la propria attenzione all’approfondimento e all’intrattenimento, restando aggiornati e, sulla scia dei “fratelli” audiolibri, riuscendo a fare più cose in contemporanea. Un mondo che affascina principalmente i giovani, che a un certo punto possono decidere di prendere la palla al balzo e creare il loro podcast. Lo scopo? Intrattenere gli altri e intrattenere se stessi.

È proprio questa la motivazione che ha spinto le ragazze del Collegio Marianum a premere REC e registrare la prima puntata di Civico 18, un podcast audio e video nato durante l’anno di pandemia e dal nome che richiama l’indirizzo del collegio, via San Vittore 18. Lasciandosi ispirare dall’organizzazione a commissioni che caratterizza tutta la community collegiale e dai contenuti che già da prima della pandemia animavano le pagine virtuali del blog Marianum Post, il podcast delle Marianne ospita di episodio in episodio storie di solidarietà, arte e spiritualità, creatività e cultura pop, lasciando spazio anche a voci esterne al collegio nelle loro “conferenze in pillole”. Come raccontano ai microfoni del podcast ECO – EDUCatt on Air, non vedono l’ora di portare nuovi contenuti su Civico 18: «Noi Marianne siamo molto felici di esserci messe in gioco in questa nuova challenge».

Se si “tendono le orecchie” verso Roma, invece, ecco il progetto SD Talks, a cura dei collegiali del San Damiano: un modo per rivivere e “svecchiare” i consueti incontri formativi che rendono speciale l’esperienza in Collegio. Una conversazione tra due studenti e un ospite d’eccezione che racconta se stesso, dal suo ruolo istituzionale all’interno dell’Università Cattolica del Sacro Cuore al suo legame personale e umano con l’Ateneo. Il podcast SD Talks ha dato così la possibilità – lo descrivono gli stessi collegiali del San Damiano all’interno del loro Bilancio di Missione – di «far apprendere ai ragazzi che oltre lo studio ci sono molti aspetti che la persona deve curare, per crescere e maturare sotto molteplici punti di vista, non solo professionali ma anche e soprattutto umani. […] Gli ospiti del SD Talks hanno mostrato agli studenti che, oltre ad essere delle “celebrità” nel loro campo, sono persone comuni che condividono i loro stessi interessi».

Il “di più” che caratterizza chi vive in collegio e il collegio si fa notare sempre, anche e soprattutto quando si ha una storia da raccontare: tra i dieci audio-ritratti racchiusi nel podcast Facoltà di parola, un’esclusiva “indagine sonora” a cura di Marzio G. Mian e Nicola Scevola nata in occasione del centenario dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, c’è Teo, studente di Scienze politiche e collegiale del Ludovicianum, che racconta il dramma della sua terra d’origine, il Tigrai, e ciò per cui si batte quotidianamente. Un’opportunità decisamente speciale, raccontata anche tramite un post sul profilo Instagram del Collegio; anche l’uso di questo social, in crescita costante alla pari delle piattaforme audio e video durante gli ultimi due anni, è diventato fondamentale per entrare nel mondo collegiale, sia per realizzare una “passeggiata” virtuale nel tempo e nello spazio con le celebrazioni per i cento anni dell’Ateneo e con i ritratti degli Alumni più celebri del Collegio Augustinianum, sia per aprire le porte delle proprie residenze (come il visit tour realizzato dalla commissione abitativa del Collegio Paolo VI), sia per passare una giornata speciale con Armida Barelli e con chi ha da condividere esperienze importanti come quella di don Antonio e del suo servizio presso il carcere minorile di Catanzaro (questi i contenuti delle due IGTV postate sul profilo del Collegio San Luca-Armida Barelli).

I collegi dell’Università Cattolica trovano come essere social in ogni modo a loro disposizione, ma con obiettivi precisi e da non sottovalutare: non perdere mai il contatto, non rimanere mai in superficie, far sentire sempre la propria voce.

Un articolo di

Valentina Giusti

Valentina Giusti

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