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Esperti e studenti commentano live von der Leyen

11 settembre 2025

Esperti e studenti commentano live von der Leyen

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Un modo originale di entrare nelle liturgie politiche dell’Unione europea e di analizzarle in tempo reale. La facoltà di Scienze politiche e sociali e il Centro Europe Direct di Brescia (uno dei 96 presenti in Italia come ricordato dal responsabile bresciano Mauro Guaschi) hanno permesso agli studenti del campus bresciano di seguire in diretta il Discorso sullo Stato dell’Unione europea (Soteu) della presidente Ursula von der Leyen e di ascoltare a stretto giro i commenti di alcuni esperti presenti il 10 settembre 2025 in Sala della Gloria a Brescia o collegati da Strasburgo, Milano e Roma. Uno dei momenti, quello del discorso della presidente della Commissione, in cui il Parlamento riunito in plenaria esercita il controllo democratico e politico, fa notare il preside della facoltà Andrea Santini

Che la situazione sia delicata, lo rende palese il direttore Public Affairs Ipsos Andrea Scavo, collegato da Milano, evidenziando una maggioranza di giudizi negativi verso la Commissione tra i cittadini europei (il 33%), che in Italia salgono addirittura al 39%. Di fatto c’è una frattura geopolitica nel consenso alla Commissione: il Nord-Est Europa approva la politica estera e di sicurezza verso la Russia (e lo sconfinamento dei droni russi in Polonia ne è una prova). Un consenso che cala nella parte latina, che, per ragioni geografiche, avverte meno queste esigenze di sicurezza. Dal discorso di von der Leyen emerge per Scavo anche l’eclissi della vecchia frattura tra destra e sinistra a vantaggio di quella tra democratici ed europeisti rispetto ai sovranisti. 

Fra i tanti temi toccati dalla presidente della Commissione, Luca Lionello, docente di Diritto dell’Unione europea della facoltà, ne segnala due: il coraggio di prendere posizione contro Israele; il percorso verso l’indipendenza europea, quel lento processo che deve portare l’Europa a essere capace di decidere da sola e che richiede un’accelerazione con la riforma delle “catene” dell’unanimità. 

Anche se non sono stati citati i padri fondatori dell’Unione, Martina Bacigalupi, direttrice della Fondazione De Gasperi, collegata da Roma, ci trova molto dello statista altoatesino nel discorso sullo Stato dell’Unione. La parola degasperiana “lotta” ricorre spesso in relazione al tema della civiltà, della democrazia e della integrazione. Ma anche “difesa”, che è uno dei temi su cui De Gasperi lavorò, inascoltato, agli albori del processo di costruzione dell’Europa.

Per il presidente del Consiglio comunale di Brescia Roberto Rossini quello di von der Leyen è parso un discorso più rivolto all’interno (stato di diritto, Centro europeo di resilienza) che all’esterno. «Mi aspettavo una riflessione ampia sul nuovo ordine mondiale», ma si è fermata a rilevare la grande confusione che circola nel mondo. Dal punto di vista dell’amministratore locale, apprezzato il riferimento al tema della casa e ai fondi sociali europei, anche se non si è fatto cenno alla transizione demografica.

Collegato da Strasburgo, il caporedattore del Giornale di Brescia Carlo Muzzi, dopo aver notato che la maggior parte del discorso è stata dedicata alle crisi internazionali, spiega che sulla attesa questione dei dazi la presidente ha scontentato tutti. Diventa sempre più reale, infine, la scadenza del 2035 per la circolazione della sole auto elettriche: una notizia che non farà piacere alla manifattura italiana.
Una carrellata di commenti che risultano necessariamente rapsodici, a causa del format condotto magistralmente dal professore del corso di laurea triennale in Scienze politiche per le relazioni internazionali Antonio Campati. Ma è un modo originale per essere, in diretta, “nel cuore della realtà”. 

 

Un articolo di

Paolo Ferrari

Paolo Ferrari

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