“New directions in forensic genetics” è il titolo del XXX Congresso Nazionale Ge.F.I. (Genetisti Forensi Italiani) che si terrà dal 16 al 18 ottobre nella Sala Italia del Centro Congressi del campus di Roma dell’Università Cattolica.
Il Ge.F.I., Società Scientifica afferente alla Società di Medicina Legale e delle Assicurazioni (SIMLA), ebbe tra i fondatori il professor Angelo Fiori, già Ordinario di Medicina Legale all’Università Cattolica: anche questa occasione sarà un significativo segno alla memoria di un grande maestro della disciplina. Tale eredità è stata raccolta dal professor Vincenzo Lorenzo Pascali, Ordinario di Medicina legale all’Università Cattolica, che attualmente rappresenta uno dei maggiori esponenti della Genetica Forense sia a livello nazionale sia internazionale.
Il 16 ottobre alle ore 9.00 si terrà un workshop dedicato al repertamento delle tracce biologiche nei casi di violenza sessuale e maltrattamento, secondo un’ampia prospettiva che coinvolgerà genetisti forensi, clinici, magistrati e medici legali e alle ore 15.00 l’apertura ufficiale del Congresso con i saluti istituzionali del professor Alessandro Sgambato, preside della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, del professor Francesco Introna, presidente della SIMLA, e dei professori Antonio Oliva e Paolo Fattorini, presidenti del Congresso. Al centro della sessione la tavola rotonda presieduta da esperti e giuristi che, al passo con l’evoluzione delle conoscenze scientifiche, discuteranno delle potenzialità, dei limiti e delle implicazioni dell’applicazione dell’Intelligenza Artificiale alla Genetica forense.
Il 17 ottobre alle ore 9.00 avrà inizio la prima sessione della giornata, introdotta dalla professoressa Marielle Vennemann, Presidente dell’International Society for Forensic Genetics (ISFG), che verterà sui più recenti aggiornamenti riguardanti la tipizzazione genetica, cui seguirà un focus specifico sul ruolo dell’indagine forense nei casi di morte cardiaca improvvisa e di rischio suicidario.
Alle ore 11.20 la seconda sessione che sarà dedicata ai recenti sviluppi sull’identificazione delle vittime di disastri, ambito che da sempre si contraddistingue per la complessità dei casi da analizzare e per la difficoltà nello sviluppo ed interpretazione delle analisi genetiche. Il dibattitto sarà arricchito anche grazie al contributo offerto da esponenti delle Forze dell’Ordine, RIS e Polizia Scientifica.
Alle ore 15.00 la terza sessione approfondirà il ruolo e l’utilità dei Database nell’ambito dell’identificazione personale e della genealogia. Seguirà la presentazione dei risultati degli esercizi collaborativi del Gruppo di lavoro, in vista delle nuove proposte di cui si discuterà nel corso dell’Assemblea dei Soci, a chiusura della seconda giornata di Congresso.
Il 18 ottobre alle ore 9.00 la sessione conclusiva del Congresso dedicata all’identificazione personale, strutturata su novità e prospettive future derivanti dall’utilizzo di strumenti come il non coding RNA e il microbioma e sulle difficoltà che minacciano l’interpretazione delle tracce repertate sulla scena del crimine, dando maggior rilievo alle implicazioni derivanti dal trasferimento di DNA e dall’environmental DNA.
«Il Congresso nazionale Ge.F.I. è un’occasione importante di condivisione scientifica e dibattito che raccoglierà lo stato dell’arte e le prospettive dell’analisi genetica forense, anche dal punto di vista delle implicazioni in ambito giuridico – anticipa il professor Antonio Oliva, Ordinario di Medicina legale all’Università Cattolica e presidente del Congresso insieme al professor Paolo Fattorini -. L’evento vedrà impegnati relatori di rilevanza nazionale e internazionale con l’obiettivo di presentare le principali novità relative alla Genetica Forense, dalle ultime innovazioni nelle tecniche di Next Generation Sequencing all’analisi fenotipica, dalla genealogia genetica alle applicazioni dell’intelligenza artificiale, analizzando anche le implicazioni etiche e legali».
«In questo momento è essenziale riuscire a stabilire l'attendibilità dei laboratori e dei genetisti che espletano l'analisi e quindi questo trentesimo congresso, che affronterà le nuove direzioni della genetica forense, arriva in un momento particolarmente importante – afferma il professor Francesco Introna, presidente della Società Italiana di Medicina Legale (SIMLA) -. Come ben sappiamo, il DNA può fornire risultati diversamente interpretabili, a seconda delle tecniche e delle metodologie che vengono usate. Oggi la medicina legale, che si avvale sempre a livello identificativo dei genetisti forensi, ha bisogno di punti certi e cardine, affinché si evitino le problematiche che nascono da quelle interpretazioni faziose che spesso aprono dei contenziosi inutili».