
News | Parola del giorno
Il mattino di Pasqua
Sulla scena che apre i racconti della risurrezione nel Vangelo di Giovanni si susseguono diversi personaggi. Maria di Màgdala è la prima a recarsi al sepolcro.
| Bernardino Pessani
03 febbraio 2021
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Vangelo di Marco (Mc 6,1-6)
Solo una volta, nei Vangeli, Gesù viene definito come «falegname» (Mc 6,3). Nel Vangelo di Matteo viene indicato come «il figlio del falegname» (Mt 13,55). Ma anche il suo Padre celeste è il grande artigiano che ha operato il capolavoro della creazione. Quindi, potremmo dire che Gesù è un figlio d'arte, sia per quanto riguarda la sua umanità che per quanto riguarda la sua divinità.
I suoi concittadini lo conoscono solo come falegname e non capiscono da dove possa venire a lui tutta quella sapienza nel parlare e la capacità di fare guarigioni. Non ci si aspetta questo da un falegname. Eppure, che cosa fa un falegname, se non creare manufatti con sapienza? Costruire, lavorare e produrre qualcosa di utile e bello. Questo è quello che fa Dio nella nostra vita.
Non facciamo come gli abitanti di Nazaret, non scandalizziamoci di fronte a un Dio "artigiano". Anzi, affidiamoci alle sue mani operose, alla sua capacità di progettare e alla sua abilità nel creare. Così, anche noi, vedremo nella nostra vita i «prodigi […] compiuti dalle sue mani» (Mc 6,2).
Un articolo di
Docente di teologia
Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus.
Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno letti in un podcast e accompagnati da un’immagine scelta in rete.