Tutto è iniziato con la call for ideas lanciata dall’Università Cattolica nel 2021 per promuovere iniziative che incidessero sulla vita della comunità universitaria. Due lockdown in una manciata di mesi avevano messo a dura prova il desiderio mai sopito di stare insieme. Così, uno dei tanti inequivocabili segnali della voglia di riattivare i muscoli della socialità, mettendosi in gioco, è stato l’hackathon voluto dalla professoressa Antonella Sciarrone Alibrandi, nel quale 119 studenti sono stati accompagnati da docenti, tutor ed esperti in un percorso che li ha portati ad approfondire le basi del project management.
Tra i gruppi vincitori della call for ideas c’era proprio Vivere il Terzo Settore, ideato da Carlotta Marino, Nicole Fregapane, Giovanni Negri e Silvia Salice, provenienti dalle Facoltà di Psicologia e di Economia. Un progetto che offre agli studenti l’opportunità di conoscere e lavorare in realtà ad alto impatto sociale, in collaborazione con Cattolicaper il Terzo Settore, Stage&Placement e Cattolica International, documentando l’esperienza formativa attraverso i canali del Sole 24 Ore con il supporto di TechSoup.
«Con questo progetto gli studenti hanno la possibilità di raccontare dall’interno quello che accade nel mondo del Terzo Settore» spiega Alessia Maccaferri, caposervizio nella redazione di Nòva24, il settimanale di innovazione, scienza e tecnologia del Sole 24 Ore. «È importante non accontentarsi di restare in superficie ma indagare la ricchezza di un settore che offre delle storie incredibili da raccontare, e spesso non sa nemmeno di averle. In questo modo gli studenti diventano protagonisti, e contribuiscono a sviluppare una narrazione diversa di una realtà spesso associata solo alla filantropia e al volontariato e che, al contrario, costituisce un asset economico e sociale fondamentale per il nostro Paese».