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Global Business: Premio Betti a Subacchi e Formisano

22 settembre 2022

Global Business: Premio Betti a Subacchi e Formisano

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Al campus di Piacenza dell’Università Cattolica è stato assegnato il premio Confindustria Piacenza, intitolato a Cesare Betti, direttore dell'associazione industriali piacentina scomparso nel 2020 a causa del Covid-19. Due i cardini che hanno ispirato la sua attività e che sono ricordati attraverso il premio: il sostegno ai giovani e l'importanza della mobilità internazionale per studenti e docenti.

Quest’anno il riconoscimento è stato assegnato a pari merito a due studentesse laureate in Global Business Management, Giorgia Subacchi e Simona Formisano, quest’ultima collegata da remoto. Il premio, un riconoscimento complessivo di 5mila euro, ha come obiettivo quello di premiare le tesi di laurea che abbiano discusso i nuovi paradigmi economici e sociali, nonché la loro sostenibilità, alla luce della pandemia di Covid-19.

A essere scelte dalla commissione sono state le tesi di Simona Formisano, dal titolo “Firm’s strategic responses to environmental shocks: the effects of Covid-19 pandemic”, e quella di Giorgia Subacchi, dal titolo “Technology dependence and digital divide: the impact of the Covid-19 pandemic on italian SMEs”. «Sono onorata di ricevere questo premio - dice Subacchi - e di potere dimostrare ai nuovi studenti che è possibile incontrare adulti che credono e investono sulla potenzialità dei giovani, come d’altronde ha fatto Cesare Betti».

La tesi di Subacchi, che oggi lavora in una multinazionale, ha avuto come focus la pandemia e il divario tecnologico. «Ma ho abbandonato la mia “comfort zone” per studiare i comportamenti della piccola media impresa, prendendo come esempio l’operato di diversi manager che in realtà aziendali di dimensioni più ridotte hanno affrontato le problematiche derivanti dalla pandemia. Ho potuto sperimentare come siano riusciti a trovare un equilibrio fra tradizione e innovazione, accelerando il processo di digitalizzazione e sfruttando, ad esempio, l’e-commerce».

«Cesare Betti - spiega Emanuele Vedramini, direttore della laurea magistrale in Global Business - è stata una persona che ha fatto tanto per l’università, per Piacenza e per il processo di internazionalizzazione, quel processo che la facoltà di Economia e Giurisprudenza porta avanti grazie a questa laurea magistrale in inglese, ma anche con il Double Degree e con la triennale». Parole a cui fanno eco quelle di Laura Zoni, direttrice del programma di doppia laurea in International management, partito 15 anni fa con il supporto di Confindustria. «Lo stesso Betti - precisa Zoni -  ci ha sempre sostenuto evitando che venissero meno i fondi ad esso dedicati: questo, diceva, è il programma del futuro».

All’incontro in cui è stato assegnato il premio erano presenti Luca Groppi, direttore di Confindustria Piacenza, e Maria Angela Spezia, presidente del Comitato piccola industria dell’associazione. Rivolgendosi agli studenti di fronte a lei, Spezia li ha spronati a investire sulla conoscenza che consentirà loro in primo luogo di conoscere se stessi, ma anche di «crescere come persone libere, capaci di districarsi anche fra i messaggi non sempre veritieri di cui tutti siamo spesso oggetto, mantenendo una indipendenza di giudizio».

L’incontro è stato chiuso da Anna Maria Fellegara, preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza, che ha dato un consiglio agli studenti: «Cercate di essere i migliori, ma non tralasciate di collaborare gli uni con gli altri».

Un articolo di

Redazione

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