Una vera e propria immersione nella lingua araba è ciò che vive quotidianamente Marianna Massa che, dopo aver terminato il dottorato di ricerca in Scienze linguistiche e letterarie in Università Cattolica lo scorso 18 giugno, ha vinto il premio “Early Scholar Publication Grant” erogato dalla Cattedra UNESCO “Traduzione delle Culture al Centro di ricerche islamiche King Faisal”.
Il suo lavoro di tesi che ha ricevuto il prestigioso riconoscimento si intitola “The influence of translation from French on the development of modern standard Arabic in the XIX century” ed era volto a «dimostrare in che modo la traduzione dal francese abbia influito sullo sviluppo della lingua araba moderna standard, e in che modo l’incontro culturale, e non lo scontro coloniale e militare, possa favorire all’evoluzione delle lingue, delle culture e delle società» – ha dichiarato la dottoressa Massa.
«La vincita di questo premio è un riconoscimento internazionale del grande sviluppo degli studi arabi all’Università Cattolica – ha dichiarato Wael Farouq, docente di Lingua araba dell’Ateneo e tutor del dottorato –. Si tratta di un riconoscimento che arriva in seguito a una serie di altri riconoscimenti della nostra attività da parte di importanti enti culturali del mondo arabo e dimostra l’impatto scientifico della nostra attività accademica. Non sono sorpreso di questa vittoria, dovuta non solo all’alta qualità del lavoro svolto da Marianna Massa, ma anche alla sua lunga esperienza di vita tra due mondi che le ha permesso di trattare argomenti tradizionali da una nuova prospettiva. Questo le ha permesso di ottenere l’alta considerazione dei revisori che hanno deciso di assegnarle il premio».
La sua formazione parte da Lecce dove ha conseguito la laurea triennale il Lingue e Letterature Euromediterranee all’Università del Salento nel 2004. «Durante questi anni – ha spiegato Massa –, ho vinto una borsa Erasmus per andare a studiare l’arabo e il turco all’Institut National de Langues et Cultures Orientales (INALCO) a Parigi. Inoltre, ho vinto una borsa di studio del Ministero degli Esteri per frequentare dei corsi di arabo al Cairo e svolgere le ricerche per la stesura della tesi. Successivamente, ho conseguito la laurea magistrale in Studi Arabo-Islamici presso l’Università “L’Orientale” di Napoli nel 2007».
A questo percorso formativo specialistico si sono aggiunti due diplomi di traduzione professionale presso la School of Translation and Arabic Studies dell’American University in Cairo che hanno avviato una carriera lunga sedici anni in viaggio tra Egitto, Italia ed Emirati Arabi. Marianna Massa ha interpretato discorsi di ministri, presidenti e sovrani di diversi Paesi, fino ad arrivare nel 2020 a maturare le conoscenze e le competenze che le hanno permesso di iscriversi alla Scuola di dottorato dell’Università Cattolica a Milano. Per sua stessa ammissione, durante la sua formazione ha avuto una doppia fortuna: da un lato l’onore di essere guidata da grandi maestri, dall’altro l’opportunità di muovermi tra le due sponde nord-sud del Mediterraneo.
«Con la mia ricerca – ha proseguito – mi auguro di aprire le porte a un nuovo metodo di analisi quantitativo e qualitativo del modo in cui si è formata la lingua che oggi chiamiamo arabo moderno standard, nell’acronimo inglese MSA (Modern Standard Arabic), la quinta lingua più parlata al mondo, con più di 400 milioni di parlanti. La mia ricerca aspira ad aprire nuovi orizzonti nella comprensione dei meccanismi di formazione terminologica avvenuti nel XIX secolo nella lingua araba, che possono essere utili anche per attività standardizzazione della terminologia oggi».
A conferma del valore della sua tesi, la professoressa di Lingua e linguistica francese dell’Università Cattolica Mariateresa Zanola in qualità di tutor ha dichiarato che si tratta di «una bellissima ricerca di grande interesse e di innovazione metodologica, che consente l’accesso a fonti inedite ed esplora gli scambi di influenze fra francese e arabo a seguito della spedizione napoleonica in Egitto».
Il sogno di Marianna è quello di proseguire la carriera accademica, restando all’interno dell’Università Cattolica e proprio al fianco dei suoi professori, Zanola e Farouq, e portando avanti la sua passione per lo studio dei legami e delle connessioni tra le sponde del Mediterraneo.