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Il contributo del mondo ebraico allo sviluppo dell’editoria italiana

05 giugno 2023

Il contributo del mondo ebraico allo sviluppo dell’editoria italiana

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Oggi, pochi conoscono la dimensione e la partecipazione della cultura ebraica nel panorama editoriale del paese: benché a tutti suonino familiari i nomi di Orvieto, Zanichelli e Treves, molti ignorano la storia e le vicende che accomunarono questi personaggi. L’obiettivo della giornata di studi “Il contributo del mondo ebraico allo sviluppo dell’editoria italiana dall’Unità alle leggi razziali”, tenutasi il 23 maggio presso il Memoriale della Shoah di Milano, è stato questo: raccontare, attraverso le storie di alcuni tra i maggiori protagonisti, il clima di integrazione e sinergia presente nel mondo editoriale italiano prima delle leggi razziali del 1938.

«Vogliamo rispondere a una necessità impellente - ha spiegato Edoardo Barbieri, docente di Storia del Libro dell’Università Cattolica - descrivere un ecosistema editoriale che vide per oltre mezzo secolo non solo la forte integrazione degli ebrei italiani nella vita culturale del paese, ma un loro specifico e rilevantissimo apporto».

Il convegno, organizzato dal Creleb-Centro di ricerca europeo libro, editoria, biblioteche e dalla Fondazione Cdec-Centro di documentazione ebraica contemporanea, è stato progettato attorno a quattro gruppi di relatori, moderati da Serena di Nepi e Luca Rivali, i cui interventi hanno spaziato dal generale al particolare, dalle esperienze comuni di un popolo a quelle private del singolo. Fatti e storie differenti, che hanno arricchito la giornata di spunti utili per nuovi studi sul tema.

Con il primo nucleo si è deciso di partire da una panoramica storica, offrendo la base su cui costruire i discorsi successivi, per poi passare alla presentazione dei primi due protagonisti della giornata: Leo Samuel Olschki, libraio specializzato e editore di monografie erudite, e Ermanno Loescher, un editore non ebreo ma il cui lavoro fu fin da subito al servizio di intellettuali e studiosi anche israeliti, come Graziadio Isaia Ascoli. Sono intervenuti Guido Bartolucci, docente di Storia moderna dell’Università di Bologna, Edoardo Barbieri e Arianna Leonetti, coordinatrice dei Master in Editoria dell’Università Cattolica e docente di Marketing editoriale.

Il secondo gruppo ha visto avvicendarsi sul palco dei relatori Roberta Cesana, docente dell’Università degli Studi di Milano, Enrico Pio Ardolino, ricercatore della Sapienza di Roma, e Caterina Del Vivo, già responsabile dell’Archivio Storico e dell’Archivio Contemporaneo del Gabinetto G.P. Vieusseux. I loro interventi hanno messo in luce, in primo luogo, le origini ebraiche di Treves e il ruolo che queste hanno giocato nello sviluppo della sua attività editoriale; in secundis, una prima ricostruzione dell’attività dei Voghera, attraverso l’analisi approfondita dei loro cataloghi e della documentazione archivistica; da ultimo, gli avvenimenti e i fatti che accompagnarono la famiglia Orvieto, il cui nome rimanda subito alla rivista «Il Marzocco».

Il terzo “capitolo”, costituito da relatori esterni al mondo accademico, ha raccolto la testimonianza di Federico Enriques, direttore di Zanichelli dal 1970 al 2006, Vittore Armanni, responsabile del Patrimonio archivistico e bibliografico della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, e Francesco Ursino, studente del Master Professione editoria dell’Università Cattolica. Si è parlato dapprima dell’esperienza del matematico e filosofo Federigo Enriques come collaboratore di Zanichelli sin dai primi anni del ’900; poi dell’iniziativa di Giulio Calabi, fondatore della Società generale delle Messaggerie italiane, che ha colmato il divario che esisteva fra l’Italia e gli altri paesi europei nell’ambito della distribuzione di libri e periodici; infine si sono analizzati le vicende e i personaggi principali che animarono la casa editrice Lattes dalla sua fondazione nel 1895 alla chiusura del 1938.

Gli ultimi contributi hanno visto come oggetto di discussione la casa editrice Israel, principale strumento di divulgazione della cultura ebraica italiana che ha contribuito a rafforzare le comunità israelitiche della Penisola, e la parabola di Enrico Bemporad, editore emblematico di una fase del mercato editoriale caratterizzata da uno sviluppo dettato da dinamiche commerciali. A questi, all’inverso rispetto a quanto successo per il primo gruppo, si è aggiunto un intervento sulla cornice storica, che ha approfondito e chiarito come effettivamente il governo fascista valutasse l’influenza ebraica sul mercato culturale italiano. Sul palco sono intervenuti Gadi Luzzatto Voghera, direttore della Fondazione Cdec, Elisa Marazzi, docente di Storia della stampa e dell’editoria all’Università degli studi di Milano, e Giorgio Fabre, storico e giornalista.

Grazie all’intervento di Marco Ventura, autore del libro Il fuoruscito. Storia di Formiggini, l’editore suicida contro le leggi razziali di Mussolini (Piemme, 2023) in dialogo con Edoardo Barbieri, la giornata di studi ha trovato una conclusione con un ritratto di Angelo Fortunato Formiggini, figura emblematica e al tempo stesso tragica per la storia dell’editoria italiana, che racchiude in sé il binomio creatività e innovazione che, in misura diversa, ha caratterizzato la poliedrica esperienza degli editori ebrei italiani. «Nel 1938 le leggi razziste misero fine a questa avventura, impedendo a editori e autori ebrei di continuare a pubblicare. Si tratta di una storia drammatica, ma insieme ricchissima di esperienze positive. Occuparsene ha un valore civile e culturale profondo perché costringe a riflettere sul pluralismo dell’editoria come garanzia della democrazia. Non è un caso dunque che, assieme al CDEC, la giornata sia stata organizzata dai Master in Editoria dell’Università Cattolica, che vuole essere assieme una grande scuola di professionalità e di cultura editoriale», ha concluso Edoardo Barbieri.

La comunicazione del convegno è stata infatti affidata agli studenti del Master Professione Editoria coordinati dalla docente Maria Vittoria Gatti, congiuntamente al Creleb e alla Fondazione Cdec, ha ricevuto il riconoscimento della Medaglia del Presidente della Repubblica.

Gli atti del convegno saranno pubblicati da Ronzani Editore, casa editrice specializzata in narrativa, saggistica e poesia con una collana dedicata alla pubblicazione di volumi sulla cultura tipografica e editoriale.

Un articolo di

Ambrogio Sanelli

Studente Master Professione Editoria - Università Cattolica

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