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Il leader d’azienda, quel mix tra artista, architetto e giardiniere

15 marzo 2022

Il leader d’azienda, quel mix tra artista, architetto e giardiniere

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Come cambia la leadership in mezzo alla tempesta? Con questa domanda si è aperto il confronto ricco e sincero che ha visto protagonisti gli studenti di Food Marketing e Strategie Commerciali dell’Università Cattolica di Piacenza e il Ceo Bolton Group Giuseppe Morici.

Un incontro che la preside Anna Maria Fellegara ha definito un «ritorno alle buone abitudini della facoltà», fatte di uno scambio costante tra gli studenti e i testimoni d’impresa, per favorire un accorciamento dell’«ultimo miglio, quello che separa i laureandi e i laureati dal loro futuro professionale».

Sposato con tre figli, Morici ha lavorato nel marketing, nella consulenza e poi come direttore generale e amministratore delegato in diverse aziende, tra cui Procter & Gamble, Monitor, Barilla e Bolton, di cui oggi è Group Chief Executive Officer. Ha anche scritto tre libri, perché «la vita in azienda è molto frenetica, molto ritmata, lascia pochissimo tempo per riflettere su ciò che si fa e sul perché si fa così. Scrivere libri mi dà questo spazio di riflessione necessario e favorisce un confronto che aiuta la crescita e il cambiamento», ha spiegato il manager la cui ultima fatica editoriale, Leader ma non troppo. Arte e fatica di guidare un'azienda, è stata introdotta dal professor Daniele Fornari che ne ha sottolineato (e apprezzato) il taglio molto umanistico e la visione sistemica dell’approccio al tema proposto dall’autore.

Ma partiamo dalla prima domanda: Come cambia la leadership in mezzo alla tempesta? Una tempesta fatta di crisi ambientali, energetiche e poi di emergenza sanitaria e adesso la guerra: «Fatica è una parola che non ho messo a caso nel titolo del libro. Il leader non è immune alla fatica, anzi: suo è il compito di capirla accettarla e misurarla. Se è eccessiva allora il sistema sta perdendo l’equilibrio e occorre intervenire in modo opportuno e misurato». Stimolato dalle domande degli studenti, il manager ha dato la sua definizione di leader: «essere leader significa sapersi rendere non indispensabili. Un buon capo intercetta talenti e crea le condizioni migliori affinché le capacità altrui possano maturare e svilupparsi. Ecco perché la leadership, in fondo, è l'arte di scomparire».

Nel saper occupare la scena nella giusta misura, però, non c'è nulla di facile: come tutte le arti, anche questa richiede ingegno, tecnica, pratica e tanta fatica. Secondo Morici le caratteristiche fondamentali di una leadership efficace sono: l’orientamento al futuro, ovvero la capacità di occuparsi di quello che ancora non c’è; la comunicazione, a tutti i livelli (il leader è un mediatore culturale, che crea contesti utili per far dialogare parti anche distanti); l’autenticità: il leader è una persona vera, che ti lascia entrare in contatto con la sua umanità.

E se il leader è un giardiniere che costruisce e fa crescere il suo giardino con cura e attenzione, riuscendo ad immaginare come sarà, la leadership al femminile, che ancora oggi, soprattutto in Italia, incontra molte difficoltà nell’emergere, saprà esaltare le differenze, essere più inclusiva e generativa.

A chiudere l’incontro il professor Sebastiano Grandi, coordinatore della Laurea Magistrale in Food Marketing e Strategie Commerciali, che ha evidenziato come il libro scritto da Giuseppe Morici non sia un testo come gli altri in quanto ricco di visioni, di esperienza, di competenza e di futuro, unito ad una grande naturalezza nella scrittura e nello sviluppo del pensiero. Un libro adatto per i leader di oggi e per quelli di domani.

Un articolo di

Sabrina Cliti

Sabrina Cliti

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