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Il senso cristiano dell’uomo secondo Reinhold Niebuhr

18 giugno 2024

Il senso cristiano dell’uomo secondo Reinhold Niebuhr

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Settant’anni fa, il 23 giugno 1954, il giovane sacerdote ambrosiano don Luigi Giussani, poi diventato educatore di generazioni di giovani e fondatore del movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione, discuteva la sua tesi dottorale presso il seminario arcivescovile di Venegono sul pensiero del teologo protestante americano Reinhold Niebuhr.

La tesi, dal titolo “Il senso cristiano dell’uomo secondo Reinhold Niebuhr”, è stata ora pubblicata dalle edizioni San Paolo. La sua presentazione è avvenuta l’11 giugno in Università Cattolica, alla presenza di monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Ateneo, ed è stata condotta da Alessandro Zaccuri, direttore della Comunicazione dell’Ateneo. Ad aprire l’incontro è stato Davide Prosperi, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, che – nei vari ringraziamenti – ha fatto riferimento ai numerosi studenti presenti «segno che ancora oggi don Giussani trova giovani interessati ad ascoltare i suoi insegnamenti».

L’evento ha visto altresì la presenza di monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano e autore della prefazione al volume, il quale – nel suo intervento – ha fatto riferimento al genere letterario della tesi dottorale, di fatto un percorso obbligato legato alle indicazioni di metodo e di apparato critico date dal docente relatore: «Ma nella tesi di don Giussani c’è un aspetto della capacità di porre domande che permette al pensiero di rivelare la sua fecondità e il suo limite. Il fatto che il giovane Giussani, studioso di Venegono, si sia avventurato nella teologia protestante, dimostra che a Venegono si può varcare la soglia di terreni non congeniali perché anche lì ci sono provocazioni a pensare, avventura possibile perché un punto di vista legittimo si può incontrare anche con personaggi illustri di altra tradizione. Non siamo noi i migliori, ma c’è una verità comune che ci spinge tutti a pensare insieme».

Il rettore del seminario di Venegono, don Enrico Castagna, resosi presente tramite uno scritto, ha ricordato – attraverso pensieri, luoghi e incontri – episodi della vita da seminarista di don Giussani. Ha poi affermato che l’aver autorizzato da parte del seminario la pubblicazione della tesi dottorale ha rappresentato un modo per ricambiare la gratitudine nei confronti di don Giussani che ha fatto conoscere Venegono nel mondo e per i circa vent’anni da lui lì trascorsi come seminarista e docente. Definendolo come «uno dei frutti maturi della Scuola di Venegono, nell’ambito di quegli illustri sacerdoti formatisi in seminario durante gli anni della Seconda guerra mondiale», ha individuato il senso della tesi dottorale «nell’incarnazione che esprime il nucleo del cristianesimo nell’orizzonte della verità di Dio che realizza la verità dell’uomo».

A inquadrare la figura del teologo riformato statunitense Reinhold Niebuhr (1882-1971) è stato il professor Lorenzo Ornaghi, già rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che, avvalendosi delle sue competenze politologiche, ne ha illustrato gli studi sulla possibilità di collegare la fede cristiana al realismo della politica e della diplomazia moderna, individuando i punti di interesse che colpirono don Giussani nello studiare questo teologo poco noto in Italia in cui aveva trovato realismo, concretezza, attualità, che saranno le linee future dei suoi insegnamenti. «Niebuhr portò a un rinnovamento radicale dell’orientamento teologico americano con un ritorno agli elementi essenziali del cristianesimo, quali realtà del peccato e rivelazione divina, pilastri del pensiero di Giussani. Senza realismo alcuni cardini del pensiero di Giussani non ci sarebbero».

Il professor Ornaghi ha fatto qualche sottolineatura sugli esordi di don Giussani in Cattolica. Quando vi arrivò nel 1964 trovò un ambiente congeniale perché il realismo cristiano del fondatore padre Gemelli era ancora presente. A tal proposito ha citato uno scritto di Gemelli del 1932 relativo all’importanza di agire nel cuore della realtà, «testo ripreso da don Giussani come agire soprannaturalmente nel cuore della realtà coniugando azione e vita interiore». Ornaghi ha poi ricordato i docenti di don Giussani che ricoprirono ruoli di rilievo nell’Ateneo, come monsignor Carlo Colombo, che succedette quale presidente dell’Istituto Toniolo all’arcivescovo Montini, eletto al soglio pontificio.

La conclusione è stata affidata alla curatrice del volume la professoressa Monica Scholz-Zappa, già docente di filosofia e scienze linguistiche in Germania, la quale ha fatto presente l’elevato livello scientifico della ricerca, nella quale don Giussani ha colto gli elementi fondamentali a livello teologico ed ecclesiologico e li ha evidenziati avendo grande cura nella traduzione delle citazioni proposte attraverso pagine curatissime. Inoltre, nella sua tesi ha chiarito la differenza tra senso religioso e avvenimento cristiano, l’essenza del cristianesimo. Nello scritto dottorale di don Giussani, poi, ha sottolineato la novità e gli “indizi” della sua educazione futura e del suo pensiero accademico circa il senso cristiano dell’uomo (e non il senso dell’uomo cristiano, più riduttivo), la prospettiva ecumenica, la dimensione culturale dell’io, che poi troveranno piena elaborazione nel volume “Il senso religioso” del 1957, nel solco di un omaggio al seminario e ai suoi maestri.

 

Un articolo di

Agostino Picicco

Agostino Picicco

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