Nell’ambito delle manifestazioni per il centenario della nascita nel 1922 del sacerdote e teologo ambrosiano don Luigi Giussani, fondatore del movimento di Comunione e liberazione e docente di Introduzione alla Teologia in Università Cattolica, la Fraternità di Comunione e liberazione ha dato vita a un podcast che, prodotto da Chora Media e a cura di Roberto Fontolan e Michele Borghi, ripercorre in tredici puntate le sue lezioni in Cattolica.
La presentazione è avvenuta proprio nell’Aula Magna dell’Ateneo dove don Giussani ha insegnato dalla metà degli anni Sessanta fino agli inizi degli anni Novanta. Ed è qui che è risuonata la sua voce, forte e determinata, mentre proponeva i suoi insegnamenti sull’esperienza religiosa, il metodo, la ragionevolezza della fede, concetti chiave delle sue lezioni raccolte nel suo libro più famoso “Il senso religioso”.
Cesare Pozzoli, vicepresidente della Fraternità di Comunione e liberazione, introducendo l’evento, ha messo in evidenza non solo il valore commemorativo dell’iniziativa ma «la provocazione per il cuore di ogni uomo, un metodo per affrontare l’esperienza religiosa, decisiva per la vita». Il direttore della sede di Milano dell’Università Cattolica Mario Gatti ha poi ripercorso brevemente il rapporto tra don Giussani e l’Ateneo alla luce di alcuni documenti inediti dai quali emerge «la sua appassionata dedizione e il senso di servizio verso la nostra amata Università» e il suo rapporto con vari intellettuali, proponendolo quale «figura di protagonista a tutto tondo della cultura del suo e del nostro tempo».
Moderati dal giornalista Stefano Zurlo, hanno commentato i brani proposti dalla voce di don Giussani Mario Calabresi, in veste di amministratore delegato di Chora Media, e la professoressa Antonella Sciarrone Alibrandi, sottosegretario del Dicastero per la cultura e l’educazione della Santa Sede, già prorettore dell’Ateneo.
Calabresi ha richiamato la sfida di aver restituito un’esperienza che apparteneva alla memoria di alcuni o rappresentava un sentito dire. «La tecnologia ci ha offerto una opportunità incredibile nel restauro e ripulitura del suono. Credo nei podcast perché in tempo di crisi di fiducia la voce non inganna. La voce è un mezzo per ricostruire fiducia, empatia, ascolto e pazienza. Oggi è più facile ascoltare che leggere, la voce ha un maggior impatto emotivo». Rivolgendosi ai tanti giovani presenti ha anche detto: «Se siete capaci di stupirvi, questo fa la differenza: la peggiore cosa che può capitarvi è il cinismo. Fatevi tirare dentro nelle cose, coinvolgetevi. Come diceva don Giussani, “per affrontare i casi seri della vita bisogna essere seri».
La professoressa Sciarrone Alibrandi, che quarant’anni fa aveva frequentato le lezioni di don Giussani, ha ribadito i concetti espressi nelle lezioni del sacerdote brianzolo evidenziando che «l’esperienza religiosa è esperienza di ragione e passa attraverso la concretezza della realtà».
La conclusione del ricordo di don Giussani è stata affidata all’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini. «In un tempo in cui evitiamo di entrare nella nostra intimità, temendo di trovarvi mostri e sensi di colpa, e vogliamo vivere solo fuori da noi stessi, occorre un percorso inattuale – e perciò provocatorio e fecondo – per rientrare in se stessi, cioè per prendere sul serio la vita e percorrere quella strada, a volte inquietante, che porta a chiederci chi siamo e perché siamo al mondo. È solo andando in profondità che si arriva a capire che si vive per grazia». Proprio come ha fatto don Giussani nel proporre il messaggio cristiano ai giovani che ascoltavano le sue lezioni.