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In Cattolica i libri e le carte di Franco Loi

14 giugno 2022

In Cattolica i libri e le carte di Franco Loi

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Inedite sceneggiature per testi teatrali, dattiloscritti con annotazioni autografe, volumi rarissimi e preziosi con dediche di artisti e letterati italiani. È la miniera di documenti raccolti nell’archivio e nel fondo librario di Franco Loi, donati dal poeta e dalla moglie Silvana all’Università Cattolica e frutto della straordinaria attività di uno dei protagonisti indiscussi del mondo culturale del Novecento.

A poco più di un anno di distanza dal perfezionamento del lascito e a conclusione dei lavori di catalogazione dei volumi e di inventariazione dell’archivio, l’Università Cattolica mercoledì 15 giugno, alle ore 15.00, nell’Aula G.041, promuove l’incontro per illustrare “I libri e le carte di Franco Loi. Con mostra di volumi e di autografi del poeta”. Un patrimonio di primaria importanza, testimonianza delle innumerevoli relazioni umane e intellettuali intrecciate dal poeta con molteplici esponenti del mondo culturale, italiano e internazionale, dagli anni del secondo Dopoguerra fino ai nostri giorni e che l’Ateneo, attraverso la Biblioteca del campus di Milano, mette a disposizione di studiosi per affrontare l’attività letteraria di uno dei maggiori autori del secondo Novecento. Intervengono Mario Gatti, direttore sede di Milano dell’Università Cattolica, Roberto Cicala, editore e docente in Cattolica, Massimiliano Mandorlo e Paolo Senna, della Biblioteca d’Ateneo. Seguirà un ricordo di Maddalena Loi, figlia del poeta, e la lettura di poesie, a cura dell’attore e poeta Davide Ferrari.

Il fondo librario Franco Loi

Il Fondo Loi è uno dei complessi documentali e bibliografici più significativi tra le collezioni custodite dalla Biblioteca d’Ateneo dell’Università Cattolica, che ne cura la conservazione e la valorizzazione.
I libri e le carte del poeta, milanese d’adozione, sono pervenuti in due momenti: dapprima la parte più consistente dei volumi nel 2018; e, successivamente alla scomparsa dell’autore, nel marzo del 2021, è giunta la cospicua mole di manoscritti e dattiloscritti.  

E se i libri documentano l’attività del Loi lettore e critico (diversi sono infatti gli esemplari postillati dalla mano del poeta), le carte dell’archivio riservano molte soprese: dal vasto epistolario (che comprende oltre 1.400 corrispondenti) agli scritti teatrali, dai testi critici alle traduzioni, dalle fotografie ad altre forme di documentazione visiva, fino ai cosiddetti cimeli: Loi e la sua famiglia hanno infatti desiderato che la Biblioteca dell’Università Cattolica fosse depositaria non solo delle carte, ma anche degli oggetti appartenuti al poeta – dalla macchina da scrivere Olympia, alle penne e alla macchina fotografica e alla sua scrivania – come anche di tutti i premi ricevuti in vita da Loi, uno su tutti il celebre Ambrogino d’oro.

L’unicità del Fondo Loi non consiste solamente nel suo raro contenuto di libri e carte personali, ma anche nell’essere miniera ricchissima di testimonianze sulla storia culturale della città di Milano e dell’Italia intera, dalla seconda metà del Novecento fino ai nostri giorni. Le numerose tracce nel fondo di artisti italiani – come quelle di Renato Guttuso, Ernesto Treccani, Eugenio Tomiolo e Ugo Pierri, oppure la Divina Commedia utilizzata e annotata dal poeta milanese – sono lo specchio dell’epoca attraversata da Franco Loi, con le sue domande sul destino dell’uomo che travalicano la poesia stessa.

 

Un articolo di

Redazione

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