«La nostra è un’epoca di grande incertezza, occorre decidere a medio periodo, in una grande instabilità politica. Ma noi abbiamo una visione della direzione e un forte punto di riferimento: i piani europei di Next Generation offrono una visione verso la transizione ecologica e digitale, indicando un audace investimento sul futuro e implicano comportamenti nuovi di migliaia di istituzioni e di milioni di comportamenti individuali. Abbiamo davanti una responsabilità enorme per gli anni a venire perché tutte queste visioni siano rese concrete». Con queste parole, un invito alla concretezza e all’azione, con punti di riferimento forti ed europei, il professor Tiziano Treu, presidente del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e Emerito del Diritto del lavoro all’Università Cattolica, ha concluso il suo intervento nel convegno che si è tenuto il 29 settembre, in dual mode, all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, a Roma.
«In questo tempo che siamo chiamati a vivere siamo anche chiamati a transitare in una nuova Economia – ha spiegato il professor Treu - La sostenibilità, uno dei punti fondamentali dello sviluppo umano, è un concetto complesso: è economica, sociale e ambientale. Nel secolo scorso quella economica era basata sul consumo, in un’idea di crescita lineare e ineluttabile. Quella sociale, nel suo aspetto particolare del welfare, è stata costruita per l’Europa e l’Occidente, sulle spalle del resto del mondo, e non su base universalistica. Quella ambientale, infine, non fu affatto considerata, mentre ora è uno dei punti centrali di ogni misura politica e d’innovazione».
L’evento è stato aperto dal saluto di Pietro Sebastiani, Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede: «Siamo in una fase di grande passaggio, c’è chi la definisce l’era del caos, del multipolarismo, dei sistemi ibridi. L’incertezza continua, fra l’indebolimento progressivo del sistema multilaterale, un repentino spostamento del mondo verso Oriente e i limiti del capitalismo e della globalizzazione, con un’Europa in grande crisi demografica. Al centro il grande tema dell’Economia, con i temi della disoccupazione, delle differenze salariali, della formazione, e il tema ambientale. Dobbiamo uscire dall’angolo dell’economia di consumo, che idolatra il denaro, che si basa molto spesso sullo scarto, tornando a mettere l’uomo al centro del lavoro e dell’impresa».
«Anzitutto, il tempo, e non solo il luogo, come criterio di riflessione: il periodo di pandemia ci ha condotti ad un ripensamento dei concetti di luogo e di spazio, di distanza, ma è anche il tempo, inteso come epoca e come occasione, a farci riflettere – ha detto la professoressa Antonella Occhino, preside della facoltà di Economia dell’Università Cattolica, nell’intervento introduttivo- La parola “investire” è stata scelta dalla Facoltà di Economia come uno dei tre verbi simbolici per celebrare il centenario di fondazione del nostro Ateneo, insieme a “includere” e “innovare”, e rappresenta bene il senso dell’impresa, quindi dell'importanza di 'intraprendere' progetti economici su basi di conoscenza, creatività e coraggio».
Investimenti sostenibili e attenzione allo sviluppo integrale i temi centrali della relazione del professor Stefano Bozzi, Ordinario di Finanza Aziendale alla Facoltà di Economia dell’Università Cattolica: «Quando si parla di finanza e investimenti l’obiettivo è da sempre quello di conciliare il ritorno economico con il benessere collettivo, esigenza sempre più avvertita negli anni recenti, anche a causa dell’emergenza climatica. Un segnale concreto in questa direzione è dato dalle ingenti risorse destinate dal Next Generation EU ai temi sociali e della transizione ecologica. Ma un dato altrettanto rilevante è notevole crescita degli investimenti sostenibili nel settore privato: è infatti sempre più importante, nelle scelte di allocazione dei portafogli, la considerazione dei fattori di carattere sociale, ambientale e di governance, a conferma della diffusa sensibilità collettiva su questi temi».
«Il tema di oggi costituisce un paradigma di riferimento per una rinnovata crescita equa e sostenibile» ha dichiarato Diana Battaggia, direttrice di UNIDO ITPO Italy, l’Ufficio in Italia per la Promozione Tecnologica e degli Investimenti dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale. «La nuova Economia su cui siamo chiamati a investire si riferisce all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, bussola necessaria per la sfida dell’integrazione fra i percorsi di crescita del settore privato con quelli di cooperazione allo sviluppo, nell’ottica della sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Negli anni UNIDO ha implementato programmi specifici in nome della sostenibilità proprio dove l’Italia eccelle, attraverso la promozione di partenariati industriali e progetti mirati di capacity building, in un approccio olistico che consideri tutte le variabili sociali, economiche e ambientali del singolo investimento, accanto all’innovazione, soprattutto grazie alla digitalizzazione, che guida la nostra attività e consente di colmare il divario fra Paesi industrializzati ed emergenti».
«La nuova Economia – ha concluso la preside Occhino – si traduce anche in nuovi modelli di governance, più responsabili e caratterizzati dalla coerenza fra l'economia reale e quella finanziaria. Alla Facoltà di Economia spetta anche il compito di trasmettere conoscenze che devono essere collegate alla realtà e messe al servizio della persona e della società civile per fornire strumenti chiari, intellegibili, onesti, con grande attenzione alla libertà e alla responsabilità di chi prende decisioni. L’etica presiede a tutto questo, in un circuito virtuoso dove l’apporto del sapere scientifico è fondamentale, affinché l’Economia sia equa, cioè basata su uguaglianza, giustizia e solidarietà».