Di ostacoli ne sa qualcosa Giuliano Razzoli, che a 15 anni era uno sciatore fra i più promettenti quando si infortunò alla schiena. «I medici consultati mi consigliarono di smettere, fino a quando a Bologna una dottoressa mi rimise in piedi». Un anno e mezzo dopo Razzoli è nella squadra nazionale giovanile, a 22 anni esordisce in coppa del mondo e qualche stagione dopo corona il sogno olimpico. Razzoli, ha raccontato la sua storia di crescita sportiva lunga 30 anni e punteggiata da “stop” affrontati con tenacia e determinazione «ho cercato di imparare durante tutta la mia carriera, sia dai compagni atleti che dagli allenatori che ho avuto. Non sempre è facile rialzarsi dalle cadute: ci riesci solo se hai in mente un obiettivo preciso. Il resto lo fanno caparbietà e passione»
Al Teatro Politeama, Pietro Morello, operatore umanitario e creator da quasi 4 milioni di follower si è seduto al pianoforte e ha incantato. La sua è una storia più breve (del resto ha poco più di 20 anni), ma di esperienze ne ha vissute tante e usa i social come megafono per lanciare messaggi profondi, con un linguaggio leggero e potente allo stesso tempo. Suona A modo mio, fil rouge del suo percorso «I bambini sono la mia fonte di ispirazione» ha detto «sia per le loro idee, che per il loro modo di comportarsi, di reagire davanti alle difficoltà, trovando soluzioni uniche e straordinarie. Non sono altro che ambasciatore della loro potenza». Racconta storie vissute, fa ridere e commuovere.
E alla fine, fa cantare tutti. Emozionati, anzi di più: ispirati.