NEWS | Piacenza

L’Emilia-Romagna scommette sul green: dalle imprese alla ricerca, la transizione ecologica è già in corso

29 ottobre 2025

L’Emilia-Romagna scommette sul green: dalle imprese alla ricerca, la transizione ecologica è già in corso

Condividi su:

La transizione ecologica è già in corso e, per molte imprese dell’Emilia-Romagna, rappresenta una leva strategica per innovare e crescere. È il quadro che emerge dal seminario conclusivo del progetto Ecosister – Ecosystem for Sustainable Transition in Emilia-Romagna, promosso dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e finanziato dal PNRR, che ha riunito a Piacenza ricercatori, istituzioni e rappresentanti del mondo produttivo per discutere risultati e prospettive del percorso verso la sostenibilità.

La ricerca condotta da Paolo Rizzi e Lorenzo Turci su oltre 2.600 imprese regionali mostra come la sostenibilità sia ormai parte integrante delle strategie aziendali.

Le imprese che investono in attività “green” – in particolare nel risparmio energetico, nella riduzione dei rifiuti e nei processi di economia circolare – registrano livelli di produttività più elevati e un valore aggiunto per addetto superiore rispetto a quelle meno attive sul fronte ambientale. La sostenibilità, dunque, non solo non penalizza la competitività, ma la rafforza.

Gli investimenti legati alla transizione sono in aumento e, secondo le previsioni, raddoppieranno nei prossimi cinque anni. Tuttavia, resta la difficoltà di misurare in modo preciso l’impatto delle attività sostenibili: solo una minoranza delle imprese è oggi in grado di rendicontare ricavi e costi “verdi”, per mancanza di strumenti standardizzati e competenze specifiche.

Il confronto, coordinato da Francesco Timpano, ha dato voce anche alle imprese. Valentina Cornini, Sustainability Manager di Wipak, e Sergio Fiorani, Direttore generale di Unical, hanno evidenziato come la spinta verso la sostenibilità si confronti con un quadro normativo complesso e talvolta incerto, che rischia di rallentare l’innovazione. Luca Groppi, Direttore di Confindustria Piacenza, ha richiamato la necessità di regole chiare e tempi certi per non scoraggiare gli investimenti, mentre Nicola Clementi, dell’Ordine dei Commercialisti di Piacenza, ha sottolineato il ruolo dei professionisti nel supportare le imprese nella rendicontazione e nell’accesso agli incentivi.

Nel pomeriggio, le ricerche presentate da studiosi dell’Università Cattolica e di altri atenei hanno ampliato la prospettiva, esplorando il legame tra sostenibilità, performance economica e governance. È emerso che le imprese più trasparenti sul fronte ESG beneficiano di maggiori vantaggi finanziari, che la presenza di comitati interni per la responsabilità sociale migliora i risultati ambientali e che reti di collaborazione e innovation brokers favoriscono la diffusione dell’economia circolare, in particolare nel settore agroalimentare.

Il progetto Ecosister, che ha coinvolto tutte le università dell’Emilia-Romagna, offre un quadro organico della trasformazione in atto: la sostenibilità non è più un vincolo, ma una condizione per innovare e competere. Come ha osservato Rizzi, “le imprese emiliano-romagnole stanno dimostrando che investire in ambiente e innovazione è un modo per crescere, non un obbligo da subire”.

In una Regione che si conferma laboratorio avanzato di ricerca e sviluppo, la sfida ora è trasformare questa spinta diffusa in politiche coordinate, capaci di accompagnare le imprese e le comunità locali verso un modello di crescita realmente sostenibile.

Un articolo di

Sabrina Cliti

Sabrina Cliti

Condividi su:

Newsletter

Scegli che cosa ti interessa
e resta aggiornato

Iscriviti