Dopo l’iniziativa al Metropolitan Museum di New York, continuano i progetti istituzionali di respiro internazionale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, realizzati anche grazie alla preziosa community Alumni.
Di seguito pubblichiamo il racconto comparso su ansa.it dell'evento di presentazione della nuova edizione di Sostiene Pereira, il più celebre romanzo di Antonio Tabucchi, presso il Consolato Generale d'Italia a Parigi giovedì 21 settembre: l’incontro è stato organizzato dall'Ateneo insieme con il Corriere della Sera
"Uno spirito europeo": a una manciata di giorni da quello che sarebbe stato l'80mo compleanno di Antonio Tabucchi (Pisa 24 settembre 1943 - Lisbona 25 marzo 2012) è stata presentata al Consolato d'Italia a Parigi la nuova edizione del suo romanzo più celebre, 'Sostiene Pereira', in edicola dal 19 settembre (e per un mese) con il Corriere della Sera.
Il colloquio "Intorno a Pereira", introdotto dai saluti dalla Console d'Italia, Irene Castagnoli, segna una nuova tappa nella collaborazione del Corriere con l'Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha organizzato la presentazione del volume sulle rive della Senna.
«A Parigi, Tabucchi è sempre stato felice. Si sentiva bene» ha raccontato la moglie, traduttrice e già docente all'Università di Pisa, Maria José de Lancastre, rivolgendosi alla folta platea di pubblico giunta giovedì 18 settembre in Consolato. Alla conferenza parigina sono anche intervenuti il prorettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, Fausto Colombo e lo scrittore amico e traduttore in francese di Tabucchi, Bernard Comment. Un appuntamento che ha visto la partecipazione di tanti giovani ed ex alunni dell'Università Cattolica trasferitisi Oltralpe.
Tabucchi aveva "uno spirito totalmente europeo", ha spiegato Comment evocando, tra l'altro, la sua scelta di andare a studiare a Parigi o la passione per la letteratura portoghese. Durante l'incontro, moderato dal corrispondente del Corriere della Sera in Francia Stefano Montefiori, si è parlato di come Tabucchi conobbe gli orrori del regime di Salazar in Portogallo e si è anche ricordato di quando, più di recente, nel gennaio 2011 - in un memorabile intervento pubblicato sul quotidiano Le Monde, 'Cesare Battisti, un coupable' - rispose in modo più che mai efficace a quegli intellettuali della sinistra parigina che si erano schierati in difesa degli ex brigatisti rifugiati in Francia durante gli anni di Piombo.