La “Fiducia, trama del noi” - tema di questa edizione di Soul - Festival di Spiritualità - nelle sue tante declinazioni attraversa anche il mondo del risparmio, un settore dove è fondamentale fidarsi di coloro ai quali si affidano i propri risparmi. Peraltro, non è fuori luogo parlare di fiducia e risparmio in un festival dedicato alla spiritualità, come ha dimostrato anche il dibattito svoltosi presso il Museo diocesano tra il rettore dell’Università Cattolica Elena Beccalli e il presidente di Intesa San Paolo Gian Maria Gros-Pietro sul tema “Banche fiducia e società nel tempo dell’incertezza”.
Con questa considerazione, Valeria Cantoni Mamiani, una delle promotrici del Festival, ha accolto il numeroso pubblico che nella mattinata di domenica 23 marzo ha gremito il Piccolo Teatro nel cuore di Milano, sfidando la pioggia e i limiti stradali della Stramilano, per ascoltare il monologo scritto da Monica Capuani e letto in modo appassionato dall’attore Lino Guanciale dal titolo “La fiducia nel denaro: la rocambolesca storia di John Law”, dedicato appunto a John Law (Edimburgo, 1671 – Venezia, 1729), prototipo di operatore finanziario e teorico del passaggio dalla moneta metallica a quella cartacea.
Prima della recitazione, Alberto Foà, fondatore e presidente AcomeA SGR, e Andrea Boitani, docente di Economia Politica in Università Cattolica, hanno raccontato il senso del monologo e la sua declinazione nel nostro presente in relazione al tema della fiducia.
In particolare, Alberto Foà si è soffermato sulla biografia di Law e sul contesto storico in cui si è mosso, evidenziando le motivazioni per cui andrebbe riscoperto, visto l’oblio dal quale è stato coperto (anche da economisti come John Maynard Keynes) a causa del fallimento del “Sistema di Law” da lui costruito in Francia. In ogni caso, al di là delle alterne fortune dell’uomo – passato dalla Scozia alla Francia all’Italia, incarcerato per omicidio di un rivale in amore, dedito al gioco d’azzardo, tra genio e sregolatezza – le sue teorie vanno considerate per l’originalità (e la spregiudicatezza) che hanno condotto ad un innovativo sistema economico che si svincola dalla moneta legata all’oro e all’argento per giungere ad un profilo finanziario in cui la cartolarizzazione, come si direbbe oggi, fa da perno del sistema economico-finanziario. In sintesi, per combattere la scarsità di moneta e per evitare l'instabilità del valore della moneta, caratteristiche di un sistema monetario basato sulla moneta metallica, Law propose l'introduzione della moneta cartacea che avesse una controparte adeguata: la terra o altre attività produttive. La sua modernità è proprio in una moneta corrispondente a quella che oggi usiamo, sganciata da un metallo prezioso. Oggi, infatti, l'oro e l'argento non hanno più funzione monetaria, dato che le banconote che noi usiamo sono un supporto cartaceo, peraltro oggi anche dematerializzato visto l’ampio uso di moneta elettronica.